Mentre la legge 91/1999 regolamenta la donazione degli organi di una persona deceduta (vedi editoriale qui), per la donazione tra persone viventi il discorso è diverso. Tra persone viventi, solo pochi organi possono essere donati. La legge 458/1967 prevede che in vita si può donare gratuitamente il rene tra consanguinei (genitori, figli, fratelli) e nel caso di mancanza di consanguinei si può ricorrere a un donatore esterno (cosiddetta “donazione samaritana”). La legge 483/1999 prevede che in vita si può donare gratuitamente una porzione di fegato (cosiddetto “split”) sempre tra consanguinei e in casi eccezionali da donatore esterno. La legge 167/2012, infine, prevede che in vita si può donare gratuitamente una parte di polmone, di pancreas o di intestino. E’ importante ricordare che in vita si possono anche donare il sangue e le cellule staminali emopoietiche (che danno origine a tutti gli elementi del sangue come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Le cellule staminali emopoietiche si trovano nel midollo osseo, nel sangue periferico e nel sangue contenuto nel cordone ombelicale. Per donare il midollo osseo bisogna iscriversi al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR all’indirizzo https://ibmdr.galliera.it/home#null). Per donare il sangue contenuto nel cordone ombelicale (chiamato sangue cordonale), basta il consenso informato della donna in gravidanza. Il sangue è prelevato in sala parto dopo la nascita del bambino e dopo il taglio del cordone ombelicale e non esiste alcun rischio né per la madre né per il bambino. Le cellule staminali emopoietiche sono spesso l’unica soluzione per salvare una vita.
29-07-2019
Carlo Crapanzano