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FORMAZZA- 20-07-2025-- Tre anni fa passammo di qui diretti al Passo San Giacomo. Oggi la Rupe del Gesso è la meta finale di un’escursione insieme ad un amico fermo da tempo che, come me, vuole recuperare una condizione decente. Gli altri Murmäta, giovani e pimpanti, hanno scelto una meta troppo ambiziosa per noi oggi.

GITA N. 187 O 24 – Rupe del Gesso

LUGLIO 2025

Dislivello: 700 m. Tempo totale: 5 h 30’. Sviluppo: 14 km.

La giornata è di quelle rarissime, non c’è una nuvola, un fresco venticello da nord mantiene limpido il cielo ed esalta gli splendidi panorami che ci circondano. Siamo solo in due per quella che vuole essere veramente una gita tranquilla. Parcheggiamo a Riale, 1731, ancora in ombra, e la temperatura di quattro gradi, dopo i trentacinque dei giorni scorsi a fondovalle, è l’ennesimo regalo di oggi.

Ci avviamo sul ripido ed evidente sentiero che taglia i tornanti della strada verso il Rifugio Maria Luisa. Per non sollecitare troppo le vecchie ginocchia ci concediamo anche qualche tratto sulla comoda strada. Prima di raggiungere il rifugio saliamo a destra verso il Lago Castel, lasciandolo sempre alla nostra destra. Con percorso più o meno libero, su terreno misto e lungo tracce e sentiero ben segnato (G24 diretto alla Bocchetta di Valmaggia), passiamo dai Laghetti del Toggia e raggiungiamo il vasto pianoro dei Laghi del Boden, 2350, in due ore e mezza, a conferma che oggi siamo veramente tranquilli.

Incontriamo tre persone che stanno segnando il percorso della BUT di sabato prossimo. Sfioriamo il lago Sud, deviamo a sinistra (nord) sul sentiero G28a che costeggia il lago Nord e, dopo un ripido ma breve strappo, arriviamo ad una bocchetta. Deviamo ancora a sinistra (ovest) e, lungo un facile sentierino, raggiungiamo rapidamente la Rupe del Gesso, 2434 (mezz’ora), un bianco promontorio di origine calcarea.

Qui ci sono una piccola croce di vetta ed un panorama mozzafiato. Torniamo verso la bocchetta, ma poco prima di raggiungerla scendiamo a destra su ripidi prati, con percorso libero, fino al lago nord (un quarto d’ora) e pranziamo in un angolo riparato dal fresco e gradevole venticello. Riprendiamo il cammino sul grande pianoro in cerca di un percorso nuovo, almeno per me. Lasciando il lago nord alla nostra sinistra andiamo a ricongiungerci con il sentiero G24 percorso in salita.

Prima di raggiungere l’Alpe Castel scendiamo a destra verso i piccoli Laghi del Toggia e attraversiamo il torrentello che “sfiora” dalla diga del Lago Castel. Seguiamo una strada sterrata diretti a nord e poi a ovest fino allo “sfioratore” e, su sentiero, raggiungiamo il muraglione della diga del Lago Toggia, la attraversiamo e, dalla casa dei guardiani, scendiamo al Rifugio Maria Luisa (un’ora).

Un caffè, due parole con colleghi pensionati che camminano in settimana come noi e torniamo a valle, seguendo più la strada che il sentiero, sempre per rispetto alle nostre ginocchia. Dopo un’ora e un quarto siamo a Riale, quasi riposati. Comincio a vedere nel mio futuro di escursionista sempre più gite come quella di oggi.

Gianpaolo Fabbri