BACENO- 15-05-2025-- Fine primavera 2015. Un'altra perla fra le nostre montagne è l'area intorno a Vova e Salecchio. Un ambiente bellissimo da cui si possono anche raggiungere Devero e Formazza. Tutto è dominato dal Monte Giove con i suoi 3009 metri, ma oggi ci limitiamo ad osservarlo da lontano.
GITA N. 55
PUNTA DI CAMPO
GIUGNO 2015
Dislivello totale: 1400 m. Tempo totale: 6 h.
Ci troviamo a Baceno, per l'ormai tradizionale caffè, in una bellissima giornata, tranquillizzati dalle previsioni che danno un'improbabile pioggerella solo nella tarda serata. Siamo quindici. Una gentile signora ed un giovane, oggi in ferie, abbassano la solita età media elevata. Sono anche presenti i quattro cani (parlo di quelli che abbaiano) ammessi nel gruppo. In località Chioso imbocchiamo la strada per Vova e parcheggiamo in prossimità della sbarra, a quota 900 circa.
Lungo la strada e la bella mulattiera, rispettata e ben indicata (anche in Ossola restano un po' di rispetto e buon senso), raggiungiamo la meravigliosa conca degli Alpi di Vova (1448) in un’ora e un quarto circa. Si prosegue per Il Motto, il Möt, quota 1600 (quasi mezz’ora), dove un nostro amico, grande sci alpinista a differenza di alcuni parenti, sta già dedicandosi da ore all'agricoltura, con l'aiuto prezioso del figlio, di fianco alla sua bella baita.
Reso omaggio al maestro, che non potrà essere dei nostri, e alleggeriti gli zaini, proseguiamo in direzione ovest lungo il ripido sentiero che ci porta all'Alpe Tanzonìa, 1912. Breve sosta per ricompattare il gruppo. Tre amici si fermano qui per motivi diversi quali la ricerca del cane spaventato dalle esplosioni nelle cave, un ginocchio in convalescenza, lo scarso allenamento. Li ritroveremo al Motto. In dodici riprendiamo il cammino, alzandoci di circa duecento metri e puntando poi decisamente a sinistra (sud – sud est) lungo una traccia in falsopiano che, attraversati alcuni residui ripidi nevai, ci consente di “scollinare”, a quota 2100 circa, sul versante di Salecchio. Traccia verso destra (ovest), in dolce salita prima e su pendio ripido poi, fino alla bocchetta, 2150 circa (un’ora e tre quarti dal Motto).
Qui si fermano, saggiamente, tre umani e due quadrupedi, al guinzaglio dei loro padroni. Gli altri nove, seguendo una traccia facile ma in leggera esposizione, raggiungono rapidamente l'aerea vetta della Punta di Campo, 2238. Il versante nord di questa cima è da “sestogradisti”. Lo ammiriamo cautamente, con il massimo rispetto dovuto da chi, come noi, in montagna cerca soltanto un prudente divertimento.
Ci spostiamo con cautela per le foto di gruppo e spunta una corda dal fondo di uno zaino. Recuperiamo i tre saggi in bocchetta e scendiamo, su ripidi prati e poi nel bosco, in direzione sud est, all'Alpe Salecchio (non Salecchio!), 1865 (mezz’ora) . Diretti a sud scendiamo all'Alpe Cortic, 1662. Di qui viriamo a nord est (stiamo chiudendo il cerchio), in leggera discesa e con dolci risalite, fino a quota 1600, appena sopra Case Francoli, 1555. Dopo un’ora dall’Alpe Salecchio chiudiamo l'anello al Motto.
A fine pranzo siamo costretti a rifugiarci in baita per un improvviso quanto non previsto temporale, alla faccia delle previsioni ottimistiche. Il diluvio si protrae e lo sfidiamo, senza ombrelli e mantelle. In un'ora siamo alle auto, fradici e contenti.
Naturalmente a Premia troviamo il sole e la strada perfettamente asciutta. Si trattava della classica “Nuvola di Fantozzi”, ma che nuvola!!!
Gianpaolo Fabbri