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ANTRONA- 18-05-2025-- La situazione meteorologica incerta riduce drasticamente le presenze. Si sa, infatti, che una tipica patologia della terza età è la meteoropatia. Scherzi a parte, veniamo salvati solo all'ultimo momento dalla saggia proposta di un forte anziano che propone una passeggiata tranquilla in bassa Valle Antrona. Ma nel nostro gruppo le sorprese non finiscono mai.

GITA N. 182 O 24 – AULAMIA

MAGGIO 2025

Dislivello: 750 m. Tempo totale: 3 h 45’ (+ 45' ricerca sentiero). Sviluppo: circa 12 km.

Solo il grafomane e una preziosa badante aderiscono oggi all'invito di un forte anziano, originario e, come tale, esperto di sentieri della Valle Antrona. Parcheggiamo nella parte alta di frazione Boschetto, primo nucleo abitato salendo da Villadossola, a quota 480. E' prevista pioggia a metà giornata, ma la guida di oggi fornisce ampie garanzie sulla brevità della gita e sulla comodità dei sentieri, che consentirebbero di tenere aperto l'ombrello. Per ora il sole fa capolino fra le nuvole basse, ben attaccate ai ripidi pendii circostanti.

Seguendo il sentiero C04a, evidente, pulito di recente e ben segnalato, arriviamo rapidamente a Varchignoli, 584, sfioriamo il sito megalitico, già visitato altre volte, e proseguiamo in dolce salita diretti a nord ovest. Passiamo da Zasca e, dopo un tratto ripido, ci abbassiamo decisamente, attraversiamo dei piccoli riali con un po' d'acqua per le recenti piogge e, con qualche saliscendi, incrementiamo lo scarso dislivello previsto per oggi. Arriviamo a Poz dul Canul, circa 800, una vecchia sorgente dove dicono si lasciassero in ammollo per la macerazione gli steli della canapa. Siamo a pochi minuti da Vallemiola. Fino a qui un'ora e mezza di cammino. Inizia la parte avventurosa della gita.

La sicurezza della nostra guida è disarmante, anche perché ha ricevuto indicazioni da un amico ancora più esperto di lui. La sentenza è: “Da Poz dul Canul parte il sentiero per Aulamia e qui si sale”. Il sentiero che imbocchiamo inizialmente sale, ma poi si trasforma in traccia quasi pianeggiante, a tratti un po' aerea, sul versante  di destra orografica della valle che raccoglie le acque del versante meridionale del Moncucco, su terreno “sporco”. Torniamo sui nostri passi e troviamo, leggermente più in alto, un'altra traccia contrassegnata da segni blu, che però si rivela anch’essa quasi pianeggiante.

Non volendo più tornare indietro, saliamo in linea di massima pendenza su questo pendio assai ripido, improvvisando praticamente un vertical, ma “al quadrato”. Per gli altri due è comunque una passeggiata. Io faccio un passo avanti e due indietro, mi attacco a tutto quello che sporge dal terreno, ben al di fuori dei sacri canoni dell'alpinismo (questo non è più escursionismo!). Dopo circa duecento metri di dislivello “verticale” incontriamo il sentiero che cercavamo, il quale inizia alle case più orientali di Vallemiola. Questa volta la cartina ci avrebbe aiutato, ma siamo ormai ad Aulamia, 1050. Un'ora e un quarto da Poz dul Canul di cui tre quarti d'ora dedicati alla ricerca del sentiero giusto.

Lunga pausa per una meritata visita a questo bellissimo alpeggio sito su una dorsale che separa la valle del torrente Brevettola dalla valle del rio che raccoglie le acque del versante meridionale del Moncucco. Rivedo con piacere la splendida fontana del 1876 ricavata da un blocco unico di granito, monolitica nel vero senso della parola. Ripartiamo scendendo lungo il sentiero C04, che è quello seguito in salita ogni anno dal Lautani (o Autani) dei Sette Fratelli. Qui finalmente su terreno bello e facile, come spesso avviene, la nostra unica e quindi preziosa badante inizia gli allenamenti per la gara di tuffi dal trampolino di un metro delle prossime Olimpiadi. Per fortuna senza gravi conseguenze.

A quota 875 circa incontriamo una strada che, per ora, arriva solo fin qui. Ne percorriamo un centinaio di metri perché si è “mangiata” il sentiero, che riprendiamo più in basso. Come previsto dal programma della nostra guida, a mezzogiorno in punto siamo a Vallemiola, 791, (mezz’ora). Ci sembra quasi che abbia volutamente complicato un po' la salita per rispettare la tabella di marcia. Pranziamo nella grande, riparata e attrezzata area feste mentre, in anticipo sulle previsioni, arriva la pioggia. Ripartiamo con l'ombrello, ma non per molto. Passiamo dall'Oratorio non più consacrato della Santissima Trinità.

Lungo il sentiero e un brevissimo tratto di strada arriviamo a Montescheno (mezz’ora) e, sulla bella mulattiera che taglia ripetutamente la strada, scendiamo a Cresti. Un buon caffè a casa di amici, un tratto di strada e, dopo il ponte sul Torrente Brevettola, prendiamo sulla sinistra un sentiero parallelo e più alto della strada, che ci porta direttamente al parcheggio ( tre quarti d’ora). Ringrazio la guida per il tragitto di tutto riposo che ha progettato e, soddisfatti, scendiamo a valle.

Gianpaolo Fabbri

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AdmirorGallery 5.2.0, author/s Vasiljevski & Kekeljevic.