WINTRIGSMATTE- 10-03-2024-- Escursione in Svizzera, non lunga, in ambiente stupendo. Siamo nell'ormai lontano 2014. Con tempo bello e caldo si può allungare fino alla Punta d'Aurona e, organizzandosi con i mezzi di trasporto, scendere a Veglia. L'ultimo tratto sotto la Forca d'Aurona è attrezzato con scalette di ferro e catene, che si possono in parte evitare.
GITA N. 29
FORCA D'AURONA
SETTEMBRE 2014
Dislivello totale: 750 m. Tempo totale: 4 h 30'.
A Rothwald, 1745, c'è ancora un reperto archeologico funzionante. E’ il famoso skilift ad ancora che, da piccoli, ci sollevava ad un metro da terra e ci insegnava a volare. Appena prima di arrivarci, scendendo dal Passo del Sempione, una strada asfaltata a destra conduce, in circa tre chilometri, a Wasenalp e, poco oltre, a Wintrigsmatte, 2040, dove si parcheggia.
Siamo in undici e le previsioni sono favorevoli, ma ci troviamo, per ora, nella nebbia e vicino allo zero termico. La guida c'infonde fiducia e ci avviamo verso nord lungo una strada sterrata in leggera salita. Dopo pochi minuti ci affacciamo sulla Gantertal, la valle che da Berisal sale verso il Rebbio. Sarebbe un bellissimo punto panoramico, ma la nebbia permane. Si piega decisamente a destra (est), scendendo anche leggermente ed imboccando un sentiero ben segnato. La direzione è Furggubäumlicke (Forca o Bocchetta d'Aurona).
Finalmente s'inizia a salire veramente per combattere un po' il freddo e l'umidità che ci entrano nelle ossa, alla faccia di Meteosuisse. Camminiamo da un'ora quando incontriamo i ruderi delle baite di Scheene Biel, 2268. Siamo nell'anfiteatro di Furggubäum, che dà il nome alla bocchetta ed alla punta, per noi “d'Aurona”. Continua la lotta fra nebbia e sole. Finalmente, dopo due ore di marcia, il sole la spunta, a quota 2500 circa, dove incontriamo un rudere in prossimità di un laghetto semi-ghiacciato. Ieri, a quest'altezza, c'è stata una leggera spruzzata di neve che, nella notte, si è trasformata in ghiaccio.
Su questo versante ovest a quest'ora non batte ancora il sole e le cime leggermente imbiancate danno vita ad uno scenario surreale, nel contesto di un panorama stupendo, che ci gustiamo facendo colazione. Breve tratto in leggera discesa e calziamo i ramponi per risalire un nevaio ripido con neve molto dura, dove occorre la giusta attenzione per le scariche di sassi, soprattutto quando si alza la temperatura. A fine nevaio inizia un tratto attrezzato con scalette e catene per facilitare la risalita. Tutto facile, ma c'è ghiaccio anche sui gradini d'acciaio e qui ci dividiamo.
I più saggi ridiscendono verso valle, i meno saggi, fra i quali il sottoscritto, proseguono ed in un quarto d'ora raggiungono la Forca d'Aurona, 2686, dove si trova un piccolo rifugio, spartano, ma aperto e molto utile per chi, con scarsa intelligenza, passa di qui con tempo brutto. Ci godiamo un po' il sole e il panorama del Monte Leone e dell'Alpe Veglia.
Siamo quasi sulla verticale della galleria del Sempione, circa 2000 metri sotto i nostri piedi. Si rinuncia alla punta, trecento metri più in alto, per via del ghiaccio e per non far aspettare troppo i sette saggi. Li ritroviamo a quota 2500 ed insieme scendiamo lungo il percorso di salita. Crogiolandoci finalmente al sole di Scheene Biel recuperiamo le scarse energie dissipate ed in assoluta tranquillità, molto prima del solito, raggiungiamo il parcheggio di Wintrigsmatte, seguendo, per una volta, il percorso di salita. Gianpaolo Fabbri