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DOMODOSSOLA- 10-03-2024-- Ringrazio molto Solana De Bosco, che con mio piacere ha fatto una recensione dell’album “Flowers Die Twice”, suonato e prodotto da me e Yari sotto il nome Yarikh, e “Killing Gazza”, mio progetto solista sotto il nome Killing Gascoigne. Se vi va di ascoltare la nostra musica, Yarikh e Killing Gascoigne si trovano gratuitamente su tutte le piattaforme di distribuzione online.

Allego la recensione di Solana:

Spesso mi trovo a fantasticare su quanta musica Underground io ancora non conosca, musica che sta aspettando il suo momento per esplodere in un culto. La maggior parte di questi casi sono ignorati dai radar loro contemporanei, prima di essere eventualmente riscoperti dopo anni. È compito nostro dare almeno una chance alle produzioni indipendenti, soprattutto se legate ai giovani.

Yarikh è un duo Fai-Da-Te proveniente da Domodossola, debuttano nel 2023 con Flowers Die Twice, album che richiama alla corrente Folktronica/Psichedelica. La dichiarazione d’amore caotica di Weird Bugs stratifica muri di armoniche e chitarra distorta, riprendendo sul finale il carosello iniziale, con la presenza di suoni che ricordano insetti e un vellutato clarinetto echeggiante. L’estetica pastorale dell’album si riconferma in Aquarium, con la voce femminile del duo moribonda come erba secca, affogata nel contrasto tra l’ukulele portante e il mantra della viola lunatica. Little Cows è come un caffè dolce rovesciato su un tappeto, semplice e breve nella sua innocenza. Il folk di Flowers In A Empty Parking Spot diventa dissonante e rumoroso, le chitarre elettriche suonano come macchinari metallici, l’armonica rappresenta il polmone del brano, e la cacofonia atmosferica dello stilofono e del flauto dolce portano al culmine psichedelico dell’album. La traccia finale, Escaping On Mars, rievoca una giornata piovosa e annebbiata dal riverbero degli strumenti, sinfonici e dissonanti, chiudendo con sogni di clarinetti.

Killing Gascoigne è il progetto solista di uno dei membri di Yarikh, il suo album “Killing Gazza” è stato pubblicato quest’anno. Killing Gazza varia su rotaie Post-Hardcore e “slacker punk”, iniziando con Kaiser (tributo a Franz Beckenbauer), dove la sonnolenta chitarra pulita dell’intro viene tagliata di netto dal rumore vivace delle distorsioni. La narrativa calcistica del brano si adatta allo stile canoro elettrizzante e upbeat.

Tunes Are Fine incorpora un’intervista a Paolo Maldini accompagnata da chitarra acustica, per poi dileguarsi nella depressione nucleare degli stilofoni e le chitarre pungenti, trovando un pò di pace nel finale con le armoniche. La tossicità delle microplastiche e degli agenti inquinanti di Lead contrappongono la voce inanimata e l’arrangiamento infantile delle chitarre acustiche. Metri Di Chiodi, sensazione di guerra e apocalisse, discorre inizialmente nei droni chitarristici, dando spazio poi alla parte centrale del brano, ritmata da delle campane metalliche sbilenche, finendo poi con il sollievo del carrillon elettrico nel finale. Killing Gazza giunge al termine con la sentita “Don’t Know Either”, un pezzo più che mai Punk e cantato ad alta voce nella tradizione ribelle del rock. +++

Spero che la nostra musica possa piacervi, e scusate per essermi fatto pubblicità da solo :)
Grazie ancora a Solana per la fantastica recensione.