Queste “considerazioni” nascono
da un “cartello” visto non so più dove su Facebook del seguente tenore : “ Se un'altra donna ruba il tuo uomo, la vendetta migliore è lasciarglielo: gli uomini veri
non si fanno rubare!” Mi è salita una sensazione sgradevole come la cipolla dopo 5 kebap con carne, cipolla, salsa bianca,
rossa, crauti e due patatine fritte (di numero). Quegli accidenti a forma di ruttino che poi te li porti dietro fino a pasqua 2023.
Uomini e donne non sono oggetti. Non tutti, almeno. In linea di massima non si possono “rubare”. A meno che si tratti di qualcuno in coma vegetativo e
gli infermieri non vi fermino prima dell'uscita del reparto. Come se una donna, in piena notte, potesse pensare di rischiare una caduta dal terzo piano per
rubare mio marito!! Basterebbe suonare il campanello, peraltro.
Eppure sono in tante (si, sopratutto donne) che di fronte ad un uomo che sceglie per un motivo qualsiasi (alto o abietto e meschino) di lasciarle per un'altra persona, si sentono come defraudate o
derubate di un possesso. Tutta questo “girl power”, questo femminismo da quattro soldi che sfoderate ad ogni buona occasione (di solito in prossimità dell'8 di marzo) viene miseramente contraddetto da questo atteggiamento che è molto simile (almeno a livello di logica sottesa) a quello che tanto odiate e vituperate nel maschio.
“Io sono mia” . “L'utero mi appartiene”. “Dove ho messo la borsa da 550 euro?” Si, però lui ve lo “rubano”. Ma per piacere.
L'abbandono, il tradimento, la fine di un amore, provoca di certo sofferenza. E' legittimo. Da qui a sentirsi “derubate” ce ne corre, però.
Derubate da chi? Da una collega “donnaluteroemioelogestiscoio”? Da un cretino patentato (quello per la cui perdita vi rode terribilmente il di dietro, peraltro) che si farebbe addirittura “rubare” come
un povero, inane, dolcissimo bradipo con una sola idea (a forma di rombo) fissa? Io me lo immagino, lì chiuso nella teca in salotto, sdraiato su un ramo nodoso, con lo sguardo da
ebete, mentre la cattivona munita di laser buca vetro antiproiettile pratica un foro per poi infilarlo in un sacco e darsi alla macchia gettandosi dal terzo piano.
Mi chiedo perché, allora, ci stavate insieme, perché lo avete scelto tra tantissimi. Aveva il maglione che si intonava con l'arredamento di casa? Feng shui victims anche voi?
Arrabbiarsi perché un uomo o una donna si innamora, ad un tratto, di un'altra persona sino al punto da pensare e dire cose tanto banali può essere dipenda dallo stress post-traumatico da abbandono.
Per Dio (esista o no), un poco di dignità pur nella vostra sofferenza legittima, però! Non perdete il senso di voi. Non perdete il rispetto per l'amore che sicuramente c'è stato tra voi ed il bradipo o la bradipa che si è fatto “rubare”. Non è facile opporsi mentre si è in stato vegetativo permanente (unico caso in cui è ammissibile l'uso del verbo “rubare” nel caso specifico).
L'amore sarà anche un sentimento sopravvalutato, ma non credo che far funzionare a tutti i costi una relazione finita sia sano; è come il contadino che ogni anno si intestardisce a piantare semi in un
terreno infertile. E' sciocco. E' assurdo. E' perdere la vita in un progetto di infelicità continua, anno dopo anno.
Ho visto gente divorziare per nulla e stare insieme per lo stesso motivo (questa è mia, guai a chi la copia).
Comunque, fate come vi pare.
Hanno citofonato, vado ad aprire.
Tatiana Giovanetti - 5 luglio 2017