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necrologi

chalet svizzera

Da qualche anno gli alberghi tradizionali subiscono la pressione di questa nuova concorrenza… ma… essa genera anche un nuovo modo di fare turismo e, proprio in questo modo, molta più gente è disposta a viaggiare.

Attraverso la piattaforma internet “Airbnb” i privati affittano le loro camere per una o più notti a prezzi molto buoni ed il turista si sente accolto dai padroni di casa come da amici…

La nuova formula è esplosa in brevissimo tempo: nel vicino Vallese ormai le camere offerte sono già 18.000, il triplo di due anni fa.

Ovviamente chi dorme a pagamento, anche da un privato, deve contribuire alle infrastrutture turistiche del luogo: la tassa di soggiorno aiuta a tenere alta la qualità dei servizi turistici offerti: ad esempio, sentieri attrezzati (anche per il “barbecue”), mezzi di risalita, piste e mezzi del traffico pubblico per raggiungere ogni luogo d’interesse… Allora per fare un conto, a Zermatt la “tassa” ammonta a 2 Euro e 70 centesimi a persona, i ragazzi da 6 a 16 anni pagano la metà; poco paragonato a Milano che chiede da 2 a 5 Euro a seconda della categoria, senza riduzione per i ragazzi...

Come spesso accade, anche a Zermatt c’erano i furbetti che cercavano di non pagare la tassa, ma l’Ufficio del Turismo, guidato da Daniel Luggen, ha trovato il rimedio: durante la stagione bassa –come ora - una sua collaboratrice spunta meticolosamente dalle pagine Internet tutte le camere ed appartamenti messi a disposizione a scopo turistico. Se pochi mesi fa c’erano un bel numero di “evasori,” l’atteggiamento da parte dei proprietari è cambiato: senza sanzioni, senza dover creare un apparato amministrativo, la notizia del controllo si è diffusa rapidamente ed il fenomeno è quasi del tutto estinto: chi paga è il 99% ... e il controvalore è sotto gli occhi di tutti! Nel 2016 a Zermatt si sono contati 1,3 milioni pernottamenti di ospiti di tutto il mondo.

Walter Finkbohner - 1 giugno 2017