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necrologi

elicottero esercito svizzero

Nel 1992 terminava in Europa la “guerra fredda” e tutti pensavano che fosse arrivata la pace universale. Era finita la paura di una guerra atomica e si pensava che di fronte ad una bomba capace di distruggere il genere umano, tutti ci avrebbero pensato due volte prima di cominciare una guerra! Ormai il vecchio apparato militare era superato, si è cominciato a ridurre di molto le spese militari e ad abolire la leva dei ragazzi, introdotta ai tempi delle guerre napoleoniche, creando una milizia di mestiere su base volontaria..

Si è fatto bene a confidare sulla volontà di pace dei popoli? Quella volontà che oggi è da alcuni poteri forti nuovamente minacciata? Penso all’occupazione della Crimea, penso al terrorismo ed alle attuali minacce atomiche dall’Oriente..

Secondo me chi vuole conservare la libertà, deve prepararsi a difenderla!

Chiamare i giovani (ragazzi e ragazze) al servizio per il proprio paese, significa imparare a conoscerlo e imparare a gestire le proprie forze; a vivere e con-dividere insieme gli ideali che uniscono un popolo e che uniscono quel popolo ad altri con le stesse idee.

La Svezia per esempio ha reintrodotto il servizio militare obbligatorio. A meno di 150 km di distanza, la pacifica Svizzera non ha mai abolito il servizio di leva (4 mesi ca.) ed i corsi di aggiornamento (2-3 settimane all’ anno) fino all’età di 30 anni.

Il Vicecomandante dell’Esercito Svizzero, Aldo Schellenberg, cittadino svizzero ed anche italiano - la mamma è friulana - ha dato il suo indirizzo alla scuola “reclute” con una solida educazione al “lavoro di gruppo”, “istruzione ai moderni armamenti” e istruzione nell’importantissimo “campo della cybernetica”. Tutti i giovani, secondo il loro punteggio, hanno la possibilità di arrivare ai massimi gradi di carriera, imparando come guidare, motivare e incentivare i propri coetanei, cosa che li aiuterà moltissimo anche nella vita civile. Insomma il servizio militare è in Svizzera la “base del servizio e della vita civile”.

Walter Finkbohner - 23 febbraio 2018