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necrologi

75 anni fa

NOVARA- VCO-12-04-2020-- 75 anni fa l’Italia era divisa

in due: l’Italia del nord con la “Repubblica Sociale” e quella del Centro-Sud con il “Regno d’Italia”.

Il pericolo per l’Ossola e la Svizzera era che tutti gli sforzi per la costruzione della galleria ferroviaria del Sempione sarebbero stati vani, l’Isola Bella distrutta

I nostri nonni e bisnonni hanno vissuto tempi terribili: esattamente 75 anni fa, la morte era in agguato ovunque. Erano le ultime settimane della seconda guerra mondiale. Le truppe americane e inglesi avanzavano da sud. Il dittatore tedesco Adolf Hitler ordinò alla sua "Heeresgruppe C", che contava ancora 800.000 uomini, di porre in rovina l'intera Italia settentrionale, prima di ritirarsi attraverso il Brennero. Da Venezia, passando per il Duomo di Milano, tutte le città dovevano essere distrutte insieme ai loro monumenti d’arte. Tutti i prigionieri dovevano essere uccisi.

Questo messaggio top secret è stato portato oltre confine dal Conte italiano Luigi Parrilli, che era riuscito a parlare con l’ufficiale dei servizi segreti svizzeri, maggiore Max Waibel. Waibel riferisce: “Parrilli ha detto, che alti ufficiali tedeschi in Italia lo hanno contattato, per evitare questa distruzione dalle enormi conseguenze, dicendo che a questo scopo occorreva un rapido accordo di pace con le potenze occidentali”. Waibel naturalmente conosceva bene il capo dei servizi segreti americani a Berna, Allen Dulles, stretto confidente del presidente americano Roosevelt e lo informava molto chiaramente di tutto.

L'8 marzo, il generale delle SS Karl Wolff, ex aiutante in capo di Himmler e ora capo supremo delle SS e della polizia in Italia, aveva partecipato personalmente ad un incontro segretissimo a Zurigo. In segno di buona volontà da parte tedesca, aveva in precedenza liberato dalla prigionia due alti capi partigiani italiani. In apertura Wolff proponeva agli Alleati un patto contro l'Unione Sovietica, ma essi rifiutarono. La Wehrmacht intanto aveva iniziato i preparativi per distruggere tutto quanto era d’interesse in nord Italia ed aveva fatto trasportare 65 tonnellate di esplosivo TNT a Varzo, per far saltare il tunnel del Sempione.

Il 18-19 marzo 1945 il generale Wolff s’incontrò ad Ascona, sul Lago Maggiore, con Allan Dulles e con alti ufficiali militari statunitensi. Qualche giorno prima però il comandante in capo della Wehrmacht in Italia era cambiato ed il sospettoso Himmler aveva proibito a Wolff di recarsi in Svizzera. Le trattative si sono arenate, anche se gli svizzeri e Allen Dulles erano riusciti a far entrare di nascosto una radio nella sede centrale di Wolff e a mantenere così i contatti. Nel frattempo il presidente Roosevelt è morto ed il nuovo presidente americano Truman ha deciso d’interrompere tutti i contatti con i tedeschi. Dulles non tiene conto della decisione di Truman e il 27 aprile i negoziatori s’Incontrano nuovamente nella residenza di Waibels, vicino a Lucerna, per prendere le ultime decisioni: La resa della Wehrmacht in Italia fu fissata e firmata il 29 aprile 1945 a Caserta. Tutti gli atti di guerra sono stati così sventati all'ultimo momento, le esplosioni evitate. Le 65 tonnellate di tritolo a Varzo sono state bruciate da partigiani, da funzionari svizzeri e da disertori austriaci.

La resa incondizionata in Italia, sotto la sigla “Sunrise” è stata ufficialmente annunciata il 2 maggio; 6 giorni dopo veniva firmata la resa sul fronte occidentale e orientale. Il grande orrore volgeva al termine.

Walter Finkbohner