SVIZZERA- 27-03-2020-- Ci troviamo nel mezzo di una
grande crisi, sia a sud che a nord: negozi e ristoranti sono chiusi ovunque, molte industrie e cantieri sono fermi, i turisti sono spariti tutti.
Sono rimasti i "frontalieri italiani" che viaggiano ogni giorno per Briga, con il treno della BLS e quelli, con l’auto, per il Ticino, ma nessuno sa quanto durerà la crisi.
Diverse conversazioni di questi giorni con Ossolani e Vallesani mi hanno mostrato quanto poco i responsabili della vita politica e dell'amministrazione pubblica conoscano il modo di lavorare dei loro colleghi dall'altra parte del confine, anche se per esempio Briga si trova a soli 28 minuti di treno da Domodossola (e viceversa). Certo, le diverse lingue sono un ostacolo. In Canton Vallese si parlano due lingue: a Briga, si parla lo svizzero-tedesco (Schwiizertütsch) e, 25 minuti più avanti, si parla francese..
A Iselle di Trasquera, al confine, inizia l'area di lingua italiana. Ma non è solo la lingua a separare nel modo di pensare e di vivere, anche la comprensione dello Stato è differente. Al nord, la maggior parte delle decisioni vengono prese nel capoluogo Cantonale, a Sion/Sitten, mentre al sud, non è solo Torino a decidere, ma soprattutto Roma o addirittura Bruxelles. Grande è la difficoltà per capirsi, mentre sarebbe assolutamente necessario farlo, soprattutto in caso di problemi che oltrepassano i confini. Per questo è necessario avere contatti diretti fra le controparti ed è vantaggioso stabilirli quando i problemi non ci sono!
Come migliorare la situazione? Il senso dei progetti INTERREG, sostenuti dall'Europa, dovrebbe essere quello di abbattere le "frontiere" anche nella mente delle persone.
Perché non pensare allora ad un progetto INTERREG che dia, a tutti i politici e funzionari responsabili da entrambe le parti ( in questo caso del Sempione), informazioni di base, oltre che sul modo di vivere, soprattutto sul sistema politico e sulla lingua del paese vicino, in modo da comprendersi sulle cose più importanti. Questo potrebbe chiarire molti malintesi e promuovere l'apprendimento congiunto e la conoscenza reciproca.
Imparare insieme via Internet è la via normale e gl’incontri si possono organizzare a e su breve distanza.
Questa idea non deve rimanere un'utopia. Dopo la crisi del corona-virus molte cose saranno diverse nelle nostre economie. Saranno richiesti cittadini che conoscano bene la “scienza del buon vicinato” e che abbiano la responsabilità per la comunità in generale. Chi farà il primo passo?
Intanto auguro a tutti: “gute Gesundheit” - “bonne santé” - “buona salute”!
Walter Finkbohner