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KANDERSTEG- 17-11-2019- I soldi non piovano dal cielo ... 

A Kandersteg, sulla linea del Lötschberg (Svizzera) abbiamo visto una targa che segnalava un percorso ciclistico fino a Belfort (Francia). Siamo andati allora a vedere com’era.. ed anche a vedere come si lavora e vive in quella zona di confine, lontano dai grandi centri. 

Abbiamo saputo che a Belfort (F) ha sede la ditta Alstom, che nel 2000 aveva salvato dalla chiusura la FIAT Ferroviaria di Savigliano. Lungo il percorso, nel Giura Franco-Svizzero, ci siamo fermati nel piccolo borgo medioevale di Delle (Francia), che da poco tempo è stato riallacciato alla rinata ferrovia (Berna)-Stazione TGV-Belfort,  chiusa da 24 anni. Nella stazione è stato aperto un bellissimo bar-ristorante con un angolo dedicato al turismo di tutta la zona di confine tra Francia e Svizzera ed ovviamente anche ai prodotti gastronomici regionali. 

Ci sono tanti dépliants con proposte per “sentieri tematici” e “percorsi ciclabili fino al di là dei confini, inoltre proposte  per ristoranti, alberghi e artigianato locale. I collaboratori del ristorante fungono anche da “operatori turistici e per i trasporti”.  Davanti alla stazione c’è spazio per i pullman e l‘utilizzo di auto in “co-voiturage”.

Il vicino Cantone e Repubblica del Giura è riuscito a ridurre l‘utilizzo delle auto a favore dei mezzi pubblici, del 50% in soli 5 anni, grazie all’ impegno di tutti i Comuni interessati ed alla collaborazione delle relative Imprese di trasporto pubblico.  Verso la fine della giornata, abbiamo visitato – dato che ogni 30 minuti è legata a St. Ursanne e ritorneremo sicuramente.

Questo si chiama anche fidelizzazione a lungo termine ...un treno regionale veloce vi si ferma- anche un altro splendido borgo medievale (un po’ come Vogogna): Saint Ursanne. Lì abbiamo trovato un’altra idea: Il comune, che conta solo 1309 abitanti, doveva finanziare il ripristino dell’antica pavimentazione a blocchetti e il risanamento delle fontane medioevali al costo preventivato di 8 mila di franchi…dove prendere i soldi?  L’idea venne fuori da una discussione pubblica: se i tanti visitatori diventassero “padrini” di una “parcella”, l’opera si sarebbe potuta realizzae. L’azione è partita offrendo, a pagamento, 110 “particelle” di stradine e piazze. Ogni “parcella” porterà su uno dei Sampietrini il nome dello “sponsor”. L’azione ci ha talmente convinto che anche noi abbiamo comperato una parcella, la numero 161. Ovviamente la nostra famiglia sarà per sempre legata a St. Ursanne e sicuramente tutti i membri fino ai  nipoti e pronipoti andranno a visitare S. Ursanne!

Questo, nel sistema dell’attuale marketing, si chiama “fidelizzazione”: un ritorno sicuro per l’amena cittadina, che ospiterà nei ristoranti, nei negozi e negli alberghi non solo i turisti normali, ma sempre e di nuovo i “padrini” di un pezzetto del paese, le loro famiglie ed anche gli amici. 

Walter Finkbohner