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necrologi

voto referendum

La rete è una cosa nuova, le armi e  i referendum sono cose vecchie, tutte sono cose utilissime e nello stesso tempo possono diventare pericolose se se ne fa un cattivo uso.

Le armi sono ben regolamentate, i referendum pure, la rete no o perlomeno non a sufficienza.

Il referendum è una forma di alta democrazia, esso deve essere usato per cose serie e in modo serio, ora apprendiamo che c'è la volontà di istituire il referendum propositivo a quorum zero, secondo me se così fosse è un attentato alla democrazia perché consentirebbe ad un esiguo numero di elettori di prendere decisioni che riguardano l'intera collettività.

Il quorum giusto secondo me è 50 +1 degli aventi diritto al voto, alcuni sostengono che il quorum scoraggia sempre la partecipazione, per me è una scusa di chi cerca di modificare le cose, una domanda che ci si dovrebbe porre è: perché non c'è partecipazione?

A parer mio non c'è partecipazione perché la maggior parte dei quesiti referendari non sono condivisi o a volte perché i partiti si coalizzano contro, un esempio è ciò che è successo il

4 dicembre 2016 dove i partiti hanno fatto quadrato non per il bene dell'Italia ma del loro.

Un cattivo uso del referendum potrebbe presentarsi per quanto riguarda il completamento della TAV se fosse indetto, un'opera che da sempre ha visto il m5 Stelle schierato contro, e non avendo potuto subito sopprimerla si sono inventati costi/benefici, a parole Salvini è favorevole, ma nei fatti?

Quello che spaventa è che per non farsi del male sono capaci di inventarsi un referendum in proposito, se così fosse non è il risultato che mi sconcerta perché sarebbe comunque il “si” a prevalere, ma il comportamento di chi governa, il quale ha l'onore ma deve assumersi l'onere e la responsabilità che tale compito comporta, cioè decidere; non sarebbe corretto utilizzare l'espediente del referendum per salvarsi e lavarsi mani e faccia.

Piero Gaido - 10 gennaio 2019