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trontano scorcio

In pieno clima natalizio, il 23 dicembre scorso, il senato della Repubblica ha definitivamente varato la legge di bilancio per il 2018. Si aspetta solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ma sui provvedimenti presi sono già scattate le analisi di settore. Anche la rubrica “Ossola Rurale” non poteva certo esimersi dall’analizzare il provvedimento diventato legge. Lo abbiamo fatto per ciò che riguarda il settore agricolo cercando di comprendere quanto di positivo ne potrebbe derivare per gli operatori ossolani del settore. Siccome da qualche tempo stiamo seguendo i giovani che si avvicinano alla terra ossolana per un eventuale sfruttamento agricolo in grado di produrre reddito, non possiamo non rimarcare come positiva sia l’attenzione che il provvedimento ha rivolto ai giovani agricoltori. Ai nuovi operatori di età inferiore ai quaranta anni, che volessero iscriversi nel corso del prossimo anno all’Inps come coltivatori diretti o come imprenditori agricoli, sarà, infatti, riconosciuto l’esonero del pagamento dei contributi previdenziali per i successivi tre anni; ridotto del 66% per il quarto anno e del 50% il quinto. Una boccata d’ossigeno per tutti quelli che volessero cimentarsi a fare impresa in agricoltura anche in una realtà difficile come quella ossolana, consapevoli come siamo che questa sia una scelta coraggiosa e sicuramente meno remunerativa, rispetto ad altre zone italiane. Tuttavia la piacevole riscoperta dei prodotti locali, ritenuti da tutti delle eccellenze eno-gastronomiche, e il positivo apprezzamento che il mercato riserva loro, lascia ben sperare che qualche giovane imprenditore si lasci attrarre dai provvedimenti governativi. Oltre alle agevolazioni per i giovani agricoltori, positiva è l’attenzione che la manovra economica pone sulla sistemazione delle aree verdi, sia esse adiacenti agli edifici rurali sia lontane dai centri abitati. E’ stato allestito, infatti, un “bonus verde” che premia con uno sgravio fiscale del 36% ai fini dell’irpef, tutti quei lavori di manutenzione e sistemazione del “verde” comprese eventuali recinzioni per la tutela dei coltivi dalla devastazione degli animali selvatici. Conoscendo i dati statistici dell’ultimo anno, quelli legati ai raccolti che sono stati decimati dai volatili e da altre bestie selvatiche sul territorio dell’Ossola, la cosa dà un pizzico di sollievo. Saranno sgravati altresì i costi per gli impianti d’irrigazione, per la sistemazione di orti e giardini e per il verde in generale. Non siamo riusciti a comprendere se anche il recupero dei terrazzamenti montani rientri nella categoria delle opere sgravate, fiscalmente, ma dovrebbe essere così seppur non espressamente citati. La detrazione fiscale si applica per un limite massimo di cinquemila euro ma è comunque un provvedimento a favore del sistema agreste. I dati a nostra disposizione dicono che un ettaro di terreno piantumato e ben gestito è in grado di sottrarre all’ambiente circa venti chili di polveri sottili che ci circondano, quindi l’agevolazione va nella direzione di ridurre l’inquinamento oltre che sostenere l’agricoltura. Infine la manovra ha concesso uno storico via libera al cibo da strada contadino, quello Street food per usare un inglesismo ormai noto a tutti, fino ad oggi guardato con ostilità. Gli agricoltori potranno così vendere direttamente i propri prodotti ma soprattutto sarà consentita sia la loro lavorazione sia la manipolazione così da renderli pronti per il consumo di un sempre più diffuso settore turistico che guarda di buon occhio i prodotti a chilometro zero. Cibi casalinghi quindi, che passeranno direttamente dagli agricoltori o dagli allevatori nelle mani del consumatore a garanzia della genuinità e della qualità del prodotto locale. Si è finalmente presa visione dell’importanza di valorizzare la peculiarità dei cibi prodotti nelle piccole borgate rurali a vantaggio dell’identità culturale e storica dei prodotti stessi edei piccoli produttori. I prodotti Ossolani, al pari di altri sicuramente ben più noti, non sono da meno per quanto attiene il legame culturale con il territorio che li produce dunque il provvedimento che agevola la loro commercializzazione, è sicuramente molto importante. Auguriamoci dunque di trovare sempre più persone nei centri storici delle valli ossolane in grado di attirare i turisti, italiani e stranieri, con la vendita dei prodotti della tradizione locale che sono la vera forza trainante del turismo di casa nostra. Non solo rafforzano il legame con l’Ossola, ma contribuiscono indirettamente al suo mantenimento grazie alla coltivazione e alla gestione del territorio ove sono generati.

Pier Franco Midali - 28 dicembre 2017