Da anni proseguono, su giornali e televisioni,
dibattiti infuocati alternati a lamenti sull’emergenza povertà e la decadenza della classe media... Questi temi o meglio questi problemi, vengono affrontati con la metodica del compartimento stagno da chi spesso non ha tutta questa fretta di risolverli. Questo dibattito non è foriero di sviluppi positivi, perché mal posto e non centrato sul fatto che forse un maggior grado di consapevolezza tra le persone, consentirebbe loro di avvicinarsi a valori più essenziali e di attivare un circolo virtuoso capace con il tempo di migliorare le condizioni di vita proprie e degli altri esseri umani.
Arrivo al punto, sentiamo qua e là, che al mondo il divario tra ricchi e poveri si fa sempre più ampio, che la forbice della povertà sta tagliando e taglierà fuori nel futuro prossimo altre fette di popolazione, ancora convinte di appartenere alla classe media, mentre stanno già nell’anticamera dell’indigenza. Ma questa classe media, al pari di chi già si può definire di condizioni molto modeste, cosa fa per ribellarsi a questa apparentemente incontrovertibile ascia che ridurrà ai minimi termini le sue certezze economiche? Faccio solo pochi esempi:
Compra su internet. Si arrabatta per trovare “il necessario” nell’ampio catalogo di prodotti presenti sul portale: scarpe, telefoni, abiti, libri e cianfrusaglie varie. È capitato che scarpe e vestiti vengano provati presso negozi veri, per essere sicuri di acquistare la taglia giusta,...
Fa la spesa di domenica e il giorno di Natale, così i grandi fondi finanziari che fanno capo alla grande distribuzione danno fiducia agli investitori che sulla buona volontà degli addetti moltiplicano il valore del loro capitale azionario, consapevoli che la macchina del profitto non si ferma mai, perché ben gestita da manager dal cuore d’oro, che per tenere alto il morale degli addetti gli comunicano il turno dell’indomani giusto la sera prima…
Fa un po’ di beneficenza, per i bambini del Bangladesh, quelli che cuciono il pallone che i loro nipotini stanno giocando in giardino…
Si precipita ad acquistare l’ultima versione del telefono inventato da un genio ormai morto da anni, alla modica somma di euro 1000,00, perché sono tutti fotografi e giornalisti, quindi i reportage devono essere di qualità.
……se ognuno di noi facesse il contrario anche solo di una cosa di cui ho scritto, forse ci sarebbero meno bambini che lavorano a sette anni, più commessi alla Messa di Natale, telefoni che costano meno (anche perché fatti in Cina, dove un operaio guadagna al mese l’equivalente della paghetta di mio figlio, ma rivenduti a noi al prezzo di diamanti lavorati) , meno furgoni in giro per le strade guidati da corrieri disperati che devono consegnare 150 pacchi al giorno, dei 500 confezionati dal magazziniere, al quale per maggior controllo è stato applicato un contatore….
Forse, un’ulteriore soluzione potrebbe essere quella di acquistare meno cose superflue, o se proprio le si acquista, farlo nella consapevolezza che c’è sempre un prezzo da pagare per quello che si ottiene e un risparmio, anche deciso per una persona, si traduce in una privazione per un’altra, che non è quasi mai il detentore delle azioni, qualche volta è il produttore e quasi sempre il lavoratore.
Marilena Panziera