Distinzione tra delitti e contravvenzioni e volontà di commettere un delitto
I reati nel nostro ordinamento si distinguono in delitti (da art. 241 ad art. 649 codice penale) e contravvenzioni (da art. 650 ad art. 734), oltre alle numerose leggi speciali. I delitti prevedono la pena della reclusione e/o della multa. Le contravvenzioni prevedono la pena dell'arresto e/o dell'ammenda.
In base alla volontà di commettere un delitto si distinguono: a) il delitto preterintenzionale (oltre l'intenzione) cioè le conseguenze sono più gravi di quelle previste (voglio darti solo un pugno, ma dopo il pugno cadi, batti la testa e muori); b) il delitto colposo, o contro l'intenzione (dovuto a imprudenza, negligenza o imperizia) cioè il reato poteva essere previsto, ma non è stato voluto (ad esempio non faccio indossare il casco protettivo a un mio operaio il quale scivola e batte la testa); il delitto doloso (o secondo l'intenzione) cioè quando l'evento è voluto (ad esempio un furto).
Ius soli e cittadinanza
Rispetto al nostro ordinamento, è straniero chi non ha la cittadinanza italiana. E' apolide chi non ha alcuna cittadinanza. E' rifugiato il cittadino straniero non appartenente all'Unione Europea che per timore di essere perseguitato per qualunque ragione nel proprio Paese, chiede la protezione internazionale.
E' cittadino italiano chi ha almeno un genitore di cittadinanza italiana o che sia nato in Italia da genitori ignoti o apolidi. E' cittadino italiano il minore straniero adottato da cittadino italiano.
Quando era Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e Presidente del consiglio dei ministri Giulio Andreotti, fu approvata la Legge 91 del 1992. Da più di 25 anni tale Legge prevede (art. 4, comma secondo) che il cittadino straniero nato in Italia e che vi abbia risieduto ininterrottamente fino all'età di 18 anni, entro un anno da quando diventa maggiorenne, acquista la cittadinanza italiana semplicemente facendo una dichiarazione al sindaco del proprio comune di residenza (quindi lo 'ius soli' è in vigore dal 16 agosto 1992) e al costo di duecento euro (così prevede una circolare del Ministero dell'Interno del 6 agosto 2009).
Il Ministro dell'Interno, con decreto, concede la cittadinanza e nei successivi sei mesi, lo straniero diventato cittadino italiano deve giurare di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato (art. 10 Legge 91/1992).
Lo ius soli esiste in Italia da più di un quarto di secolo.
Giudice Carlo Crapanzano - 3 dicembre 2018