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donna nuda spalle triste

VCO- NOVARA- 07-09-2020-- Il "Revenge porn" è un’espressione

inglese che letteralmente significa ‘vendetta porno o pornografica’ e consiste normalmente nel diffondere tramite internet del materiale (foto, video, audio, ecc.) che ritrae un’altra persona in atti sessualmente espliciti. E’ un reato introdotto con la cosiddetta ‘legge sul codice rosso’. Il nuovo reato adesso è previsto dall’art. 612-ter del codice penale e contempla due ipotesi: rischia da uno a sei anni di reclusione e la multa da 5000 a 15000 euro chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate; rischia la stessa pena chiunque, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini e i video, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate, per creare loro del danno.

Come si vede, nel primo caso il materiale è anche realizzato dalla persona che lo diffonde; nel secondo caso si punisce solo la diffusione , ma con identica pena. Per la legge non è importante che chi ha prodotto il materiale conosca o meno anche chi lo diffonde. Questo significa che chiunque, per il solo fatto di aver ricevuto il materiale e averlo a sua volta diffuso, è punito come se quel materiale lo avesse prodotto lui. La pena è molto severa, come abbiamo visto, ma diventa ancora più grave se il reato è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona ritratta nel materiale che viene diffuso.

L’aumento è fino a un terzo in più. Ancora più grave è la pena (da un terzo alla metà in più) se la ‘vittima’ è persona in condizione di infermità fisica o psichica o è una donna in stato di gravidanza. Per procedere, bisogna ricordare che è necessaria la querela e il termine per proporla è di sei mesi (cioè il doppio previsto per i casi normali). Si procede d’ufficio, cioè senza la necessità della querela, se si tratta di persona disabile o di donna in stato di gravidanza.

Carlo Crapanzano