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VCO- NOVARA. 03-08-2020-- Per la Chiesa cattolica

il matrimonio è un sacramento e come tale non si può sciogliere (tranne per i casi di nullità espressamente previsti). Forse non tutti sanno, però, che la Chiesa cattolica ammette e prevede la separazione dei coniugi. Lo prevede il canone (si chiama così l’articolo del codice canonico) n. 1152. In particolare, il coniuge che non ha perdonato l’adulterio dell’altro coniuge (sempre se non ha contribuito all’adulterio e/o lo ha a sua volta commesso e comunque entro sei mesi) può sciogliere la convivenza e quindi può separarsi. Si considera che vi sia perdono, per la Chiesa cattolica, quando il coniuge, pur sapendo dell’adulterio dell’altro, si “sia intrattenuto con affetto maritale”. Quindi il coniuge tradito può separarsi entro sei mesi (dopo i sei mesi non può più farlo) e purché non abbia avuto rapporti sessuali col coniuge che l’ha tradito.