VCO- NOVARA- 20-07-2020-- Acqua in bottiglie di plastica al sole:
è reato. La conservazione degli alimenti in modo da non alterarne le peculiarità alimentari è un obbligo di legge. E’ in particolare la legge 283/1962 che prevede la disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. L’attenzione è ovviamente rivolta in particolare a chi detiene e commercializza alimenti e bevande. Lo sanno bene i negozi, i ristoranti e i bar. L’interpretazione che allarga di molto la responsabilità si è spinta fino a considerare reato il tenere al sole le bottiglie di acqua in pet.
E’ recente una sentenza della Corte di cassazione (39037/2018) che precisa che il reato di detenzione per la vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione è configurabile quando si accerti che le concrete modalità del comportamento basta a determinare il pericolo di un danno o deterioramento dell’alimento. Il dato significativo è che si commette il reato (considerato reato di pericolo) anche se in effetti l’acqua in bottiglie di plastica non risulterà alterata a seguito di analisi. Per la Cassazione, l’acqua è un prodotto alimentare vivo e già il Decreto ministeriale 20 gennaio 1927, all’art. 47 prevedeva che l'acqua minerale, specialmente se conservata in bottiglie (ai tempi c’era solo il vetro), doveva essere tenuta al riparo della viva luce e da sorgenti di calore. La pena prevista è l’arresto fino a un anno e l’ammenda fin a 45 mila euro oltre alla chiusura dell’attività o stabilimento e la revoca della licenza.
Carlo Crapanzano