NOVARA- VCO- 27-04-2020- Le leggi emanate in Italia
dal 1861 in poi sono circa 187 mila.
Ognuna è formata da pochi o tanti articoli, in totale milioni di parole, forse miliardi.
Eppure, tra questi milioni di parole, moltissime della nostra lingua non fanno parte di alcuna legge.
Proprio così, nessuna legge le ha mai contenute.
Vi faccio alcuni esempi (possono essere molteplici, ovviamente) di parole non contenute in nessuna legge che nel linguaggio comune ci aspetteremmo invece ci fossero.
Vigliacco, maleducato, stupidità o stupido o stupidaggine, insopportabile, maldestro, camorrista, soverchieria, tracotanza, farabutto, approfittatore, bugiardo, traditore, loquace, irrispettoso, eterosessuale, potentato, esorcismo o esorcista, credente, ateo, molestatore, terrorizzato, scherzoso, millantatore, pauroso.
Altre parole sono un’assoluta rarità.
La parola ‘ladro’ esiste solo nell’art. 13 del DPR 21.01.1951, n. 224.
La parola ‘irriverente’ si trova solo negli artt. 164 e 165 del Regio Decreto 18.06.1931, n. 787.
La parola ‘raccapricciante’ si trova solo nell’art. 15 della Legge 08.02.1948, n. 47.
La parola ‘prepotenza’ si trova solo nell’allegato al Regio Decreto 03.09.1936, n. 1847.
Dulcis in fundo, per trovare la parola ‘pazzo’ dobbiamo andare agli albori d’Italia e indietro di 157 anni: è contenuta solo nell’art. 67 del Regio Decreto 11.10.1863, n. 899.