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necrologi

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VCO- 30-12-2019- La tradizione cristiana,

o meglio cattolica, dello Stato italiano, ha fatto sì che lo Stato facesse proprie alcune feste religiose trasformandole in festività civili. Ciò è avvenuto a seguito dei Patti Lateranensi tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica del 1929, rivisti e modificati con la Legge 121 del 1985.
Nell’attuale età repubblicana, le prime norme erano contenute nella Legge 27 maggio 1949, n. 260 che praticamente riconosceva le attuali festività, con in più il giorno di San Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e il 4 novembre.
La Legge 132 del 1958 ha istituito la solennità civile in occasione del  4 ottobre in onore dei patroni d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, ma non come giorno festivo.
Nel 1977 la Legge 54 ha abolito le festività dell’Epifania, San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini e la festa del 2 giugno e del 4 novembre, spostandole alla prima domenica di giugno e di novembre.
Le attuali festività sono state riviste e regolate dal Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1985, n. 792 che ha anche riconosciuto il 29 giugno solo per la città di Roma per la festività dei Santi Pietro e Paolo.
Quindi le attuali festività religiose recepite come festività civili sono il 1 gennaio, Maria Santissima Madre di Dio; il 6 gennaio, Epifania del Signore; il 15 agosto, Assunzione della Beata Vergine Maria; il 1 novembre, tutti i Santi; l'8 dicembre, Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria; il 25 dicembre, Natale del Signore; il 26 dicembre, Santo Stefano;  il lunedì dell’Angelo dopo il giorno di Pasqua; il 29 giugno, SS. Pietro e Paolo, per la città di Roma; la festa del santo patrono di ogni singolo comune.
Le festività civili e non religiose sono il 25 aprile, Festa della Liberazione; il 1 maggio, Festa del Lavoro; il 2 giugno, Festa della Repubblica. Quindi, senza il recepimento delle festività religiose, in Italia avremmo solo questi tre giorni di festività civili invece che gli attuali tredici giorni (ai quali aggiungere, per la scuola, l’intero periodo natalizio e la settimana di Pasqua).

 

 

Carlo Crapanzano