VCO- 28-10-2019- Quando un farmaco non è più protetto
da brevetto o da un certificato protettivo complementare, può essere prodotto da altre industrie farmaceutiche. Lo prevede il Decreto-Legge 323/1996. Quello che è importante è il principio attivo del farmaco e non la marca commerciale. L’Aspirina (che è il nome commerciale) ad esempio, ha come principio attivo l’Acido Acetilsalicilico: il farmaco generico corrispondente deve contenere l’Acido Acetilsalicilico e può tranquillamente chiamarsi in altro modo e non Aspirina. Le industrie che mettono in commercio i farmaci generici, necessitano dell’autorizzazione del Ministero della salute. E’ evidente che il farmaco generico normalmente costa di meno di quello commerciale, ma ha la stessa efficacia. Le aziende sanitarie pubbliche, i medici di famiglia e le farmacie hanno il dovere di dare una corretta informazione sui farmaci generici. Anzi, le aziende sanitarie, per contenere la spesa, devono munirsi ove possibile di farmaci generici.
Una donna in gravidanza può decidere liberamente di partorire in casa e non in ospedale purché il ginecologo attesti che non sono previste complicazioni eventuali per la nascita. Ci si può avvalere per il parto in casa dell’assistenza di ostetriche che effettuano liberamente la professione. Il parto in casa dà diritto a un rimborso da parte della ASL che varia da regione a regione (mediamente il rimborso è di circa 800 euro, ma conviene informarsi sul rimborso della propria regione). In Piemonte, ad esempio, il rimborso è di circa 930 euro.
Carlo Crapanzano