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La Banca d’Italia è nata nel 1893 dalla  fusione della Banca Nazionale del Regno d'Italia, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito.
La riserva d’oro della Banca d’Italia serviva ad emettere denaro circolante (ora non più) in proporzione all’oro posseduto e soprattutto a garantire eventuali debiti di carattere internazionale.
All’inizio, la riserva d’oro era di 78 tonnellate, ma nel 1926 il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia cedettero le loro quote d’oro alla Banca d’Italia per altre 70 t, fino ad arrivare nel 1933 a ben 561 t. Con la guerra, purtroppo la riserva d’oro diminuì e dopo l’armistizio del 1943 i tedeschi presero quasi 93 t per portarle a Fortezza, in Alto Adige, e sempre i tedeschi poco dopo ne presero altre 22 t. Dopo la fine della guerra, solo una minima parte d’oro ci è stata restituita.
Negli anni successivi, la riserva d’oro è aumentata fino a 244 t e nel 1973 fino a 2565 t.
Oggi la riserva d’oro è di 2452 tonnellate, per un valore di circa 97 miliardi di euro.
L’oro però non è custodito tutto in Italia. Quasi la metà si trova a Roma nei sotterranei della Banca d’Italia (1100 t), una grossa parte presso la Federal Reserve Bank di New York (1061 t), una parte a Londra presso la Banca d’Inghilterra (141 t) e una parte presso la Banca Nazionale Svizzera (150 t).
L’Italia è la quarta potenza al mondo per riserve d’oro dopo gli Stati Uniti, la Germania e il Fondo Monetario Internazionale.
Con l’introduzione dell’euro, l’Italia ha ceduto al fondo di riserva della Banca Centrale Europea ben 141 t d’oro, pari al 28% del totale (i restanti 18 Paesi aderenti all’euro hanno dato tutti insieme il residuo 72%).
Ma a chi appartiene l’oro della Banca d’Italia?
Il 3 aprile 2019 è stata approvata dalla maggioranza in Senato una mozione (la n. 00104) che impegna il Governo “ad adottare le opportune iniziative al fine di definire l'assetto della proprietà delle riserve auree detenute dalla Banca d'Italia nel rispetto della normativa europea”.
La risposta comunque dovrebbe essere semplice: essendo la Banca d’Italia un ente di diritto pubblico, l’oro appartiene allo Stato italiano e quindi a tutti i cittadini italiani (anche perché quell’oro è stato acquistato con i soldi degli italiani). Tuttavia, c’è chi afferma che siccome l’art. 127 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea ha affidato la sovranità monetaria alla Banca Centrale Europea, è quest’ultima che deve dire a chi appartiene l’oro (lo ha affermato anche l’ex direttore generale della Banca d’Italia in una recente intervista  - https://www.youtube.com/watch?v=2NNXwhM5iHo – dal minuto 4:20 al minuto 5:14).
Avete letto bene: sull’oro degli italiani dovrà decidere la Banca Centrale Europea che ci dirà se l’oro della Banca d’Italia è dell’Europa o è del Popolo Italiano…
A questo punto, dovete perdonarmi, sento il bisogno di rileggere la terzina dantesca 76-78 del Sesto Canto del Purgatorio...

Carlo Crapanzano