Il 4 marzo 1848 entrò in vigore lo Statuto Albertino (dal nome di Carlo Alberto di Savoia) che è stato in pratica la Costituzione dell'Italia fino a quando è entrata in vigore quella attuale nel 1948. L'art. 1 dello Statuto Albertino prevedeva che "La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato". Essendo quella cattolica l'unica religione dello Stato, nel 1924 il Regio Decreto n. 965 all'art. 118 ha previsto che ogni aula scolastica dovesse avere l'immagine del crocefisso e il ritratto del re, obbligo ribadito nel 1928 col Regio Decreto n. 1297 (Allegato C). Con l'entrata in vigore della attuale Costituzione della Repubblica, lo Stato italiano è uno Stato laico, cioè rispetta e riconosce qualsiasi religione e il diritto di chiunque di professarla. Tuttavia, i regi decreti del 1924 e del 1928 non sono mai stati abrogati.
Nel 2003, a seguito del ricorso del genitore di un alunno di fede musulmana, il Tribunale de L'Aquila ordinò la rimozione del crocefisso dalle aule di una scuola primaria. Successivamente, il Consiglio di Stato, con sentenza 556/2006 ha precisato che nelle aule scolastiche esso è, invece, un simbolo idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana e delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato. Quindi, la decisione delle autorità scolastiche di esporre il crocifisso nelle aule non contrasta con l'ordinamento giuridico. Con una sentenza del 2011, anche la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha confermato questa interpretazione.
Il crocefisso quindi è assolutamente ammesso nelle aule scolastiche per i valori storici e culturali che rappresenta, al di là di essere anche un simbolo della religione cattolica.
Una curiosità: nel giugno 2018 è stata presentata alla Camera dei deputati una proposta di legge che estende l'obbligo di esporre il crocefisso non solo in tutte le scuole, ma in tutti gli uffici pubblici, compresi gli enti locali territoriali, le aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, i seggi elettorali, gli stabilimenti di detenzione e pena, gli uffici giudiziari e i reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, le stazioni e le autostazioni, i porti e gli aeroporti, le sedi diplomatiche e consolari italiane.
Carlo Crapanzano