1

necrologi

battito cuore

Viviamo in un momento di grande  confusione politica ed elettorale e la domanda che dobbiamo porci è se vi siano spazi per rilanciare le esigenze delle periferie e non solo di difenderle con risultati non efficaci.

Prevalgono in molti elettori la sfiducia e la decisione diffusa di non andare a votare.

Nelle elezioni europee non vi sarà spazio per questo tema se non di riflesso perché è probabile che vi sarà un allargamento dell’attuale maggioranza popolari e socialisti ai verdi e a Macron per combattere il “sovranismo” o neo nazionalismo tornando alle posizioni originarie dei padri fondatori giacché c’è esigenza assoluta di Europa unita se si vogliono difendere i valori dell’occidente e combattere nel nuovo mercato con la presenza di paesi come la Cina.

Scontata la posizione dei partiti tradizionali e difficili la collocazione e le alleanze dei 5 stelle che un anno fa strizzavamo l’occhio a Macron e di recente hanno tentato di fare alleanze con alcuni rappresentanti, poco credibili, dei gilet gialli francesi.

Le elezioni regionali del Piemonte possono rappresentare un’occasione straordinaria per affrontare le problematiche delle periferie partendo anche dall’autonomia regionale e da quella della provincia autonoma del VCO esattamente come ha impostato il consigliere regionale Luca Bona, anche presidente di ALPI, oltre all’esigenza di utilizzare le unioni dei comuni per garantire la sopravvivenza dei piccoli comuni e garantire le esigenze delle loro popolazioni allo scopo di assicurarne la permanenza e bloccare lo spopolamento della montagna e delle periferie.

Come già affermato come gruppi e personalmente darò il mio contributo per continuare a battermi per le periferie e in particolare per l’Ossola e la provincia del VCO.

Fra i tanti temi da portare avanti c’è quello di battersi contro l’eccessiva concentrazione di strutture ospedaliere che, nel VCO vedono la proposta di un ospedale unico in collina, anche con carenza di viabilità e con un metodo di firmare cambiali pesanti nei confronti del privato costruttore per oltre un quarto di secolo.

Noi siamo per il mantenimento e la riorganizzazione dell’esistente a partire dal Castelli e dal San Biagio con un nuovo modello organizzativo consistente con lo stretto legame tra primo e secondo livello, che deve garantire la qualità e tempistica come fatto per l’emodinamica a Domodossola. Altra questione alla quale mai si è data, una risposta è che in un territorio come quello del VCO, non si potrà mai garantire nei tempi canonici l’urgenza e l’emergenza con un ospedale unico, a causa della viabilità anche quando è bel tempo.

Pertanto anche questa volta butterò il cuore oltre gli ostacoli e mi batterò con vigore, a condizione che la salute mi supporterà così come il cuore se l’emodinamica sentenzierà che sia ancora in grado di combattere. Lo sapremo entro il corrente mese.

Bernardino Gallo – 15 febbraio 2019