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necrologi

stetoscopio

Il progresso scientifico e tecnologico  nel campo della salute, sia per le nuove specializzazioni mediche e, soprattutto, per le nuove attrezzature tecnologiche, sempre più innovative e sofisticate relative alla diagnostica ma anche alla cura medica e soprattutto chirurgica, inducono la dirigenza e la politica ad aggregare e accorpare sempre di più con un tipo di risposta che allontana sempre di più la gran parte degli utenti dalle strutture; come in una piramide che allarga la sua base e allontana sempre di più il vertice. Con questa logica assistiamo anche in altri campi, vedasi ad esempio i sindacati, a gruppi decisionali che si allontanano sempre più dai territori chiusi in una torre d’avorio impenetrabile agli iscritti da rappresentare e nella sanità agli utenti da servire e curare. Questa frammentazione rende anche problematica a conseguire la qualità che può essere garantita solo da un certo numero di casi e d’interventi. Porto ad esempio il dato concernente, i parti che sono pari a mille e che, udite, udite, può scendere a cinquecento nelle periferie; come a dire che in queste la qualità può essere inferiore! Niente di più sbagliato perché la risposta è di una semplicità assoluta: l’organico delle strutture ospedaliere di primo livello, (da noi Castelli e San Biagio ma anche il Madonna del Popolo per il pronto soccorso), siano strettamente integrati e operanti con il secondo livello che per noi è prevalentemente Novara. Questo tipo dì’impostazione è stato realizzato per l’EMODINAMICA al San Biagio di Domodossola che garantisce un ottimo servizio di massima qualità. Si generalizzi questo tipo d’ipostazione a tutti i servizi ospedalieri. Altra questione importante è che s’integrino i servizi sanitari del territorio tra di loro, come medici di famiglia e guardia medica, allo scopo di fornire non solo servizi migliori come qualità e quantità, ma si dovranno interfacciare con i servizi ospedalieri, a partire dal DEA, per fare da filtro in quanto vi è un eccessivo bivacco di 9 – 12 ore di codici bianchi con disagi enormi per utenti e operatori. Un esempio straordinario è stato garantito a Domodossola dal punto nascite con il coinvolgimento di molti pediatri convenzionati che, insieme ai medici ostetrici e operatori dipendenti, hanno garantito un filtro di oltre cinquemila utenti al DEA. Filtro che non mi risulta sia stato realizzato a monte a Verbania ma solo a valle dai pediatri dipendenti.

Diciamo, innanzi tutto, “ BASTA” a decisioni calate dall’alto sempre dal punto di vista di una visione “torinocentrica” che spoglia tutte le periferie e la montagna per rimpolpare il centro con gravi danni e disagi per la maggioranza degli utenti e pure per gli operatori.

Tagliare la pletora di “generali” rispetto alla “truppa” sempre più magra che resta al “fronte”. Nelle ASL periferiche ne basterebbe la decima parte degli esistenti e dare responsabilità ai primari, sia collegialmente che individualmente con compiti precisi. I risparmi dedicarli a chi sta in prima linea.

Basta con le nomine calate dall’alto e dare spazio a quelle rappresentative del territorio, sia tecniche che amministrative.

In sostanza, il Popolo dovrà essere protagonista direttamente e tramite le rappresentanze istituzionali a partire dalla provincia che si auspichi autonoma e federale.

Bernardino Gallo - 18 gennaio 2019