Mentre si porta avanti la pseudo guerra contro l’Europa che, a mio avviso non è altro che mera propaganda per le prossime elezioni europee, ci si accapiglia sia sulla TAV valsusina, è solo un pezzo di tratta del trasporto su ferro ovest est come sul cosiddetto terzo valico che si colloca sulla tratta nord – Europa meridionale. La prima ha valenza non solo italiana ma anche europea, mentre la seconda avrebbe ricadute positive soprattutto sul nostro paese perché collegherebbe i porti della Liguria con l’Europa centrale, oggi trascurato dal notevole trasporto di merci che arrivano via Mediterraneo e canale di Suez e saltano i porti italiani per andare direttamente in quelli olandesi. Soprattutto nel nostro Bel Paese, ancor più che in Europa, si è avvantaggiato il trasporto su gomma che ha visto anche un notevole incremento della portata dei TIR, a discapito di quello su acqua e sul ferro che sono anche molto più economici; la conseguenza sui costi e sull’impatto ambientale sono notevoli. Su trasporto su ferro, soprattutto la Svizzera ha fatto investimenti notevoli a partire dal Gottardo, “contro” il Sempione sempre trascurato dal Piemonte. Rammentiamo che il Sempione è la via più breve dal nord centro Europa e il Mediterraneo, oltre ad avere un maggior percorso sul nostro territorio, specularmente con il Gottardo, con maggiori introiti per le ferrovie italiane. Naturalmente a causa dell’orografia e dell’altimetria, il trasporto merci sul Sempione costo almeno il doppio rispetto al Gottardo analogamente a quello della val di Susa per la quale per la TAV o TAC si prevede un tunnel. A chi sostiene che per la TAV, che io chiamerei TAC più correttamente, sostituendo alla V di velocità, la C di capacità, non vi siano i numeri, la risposta è molto semplice occorre, per minor costo e minor impatto ambientale, trasferire gran parte del trasporto dalla gomma alla rotaia e all’acqua. Si sappia che la vicina Svizzera utilizza moltissimo anche il trasporto sulle acque interne, mentre noi non approfittiamo di essere una sorta di grande molo nel mediterraneo e non abbiamo potenziato la quasi totalità dei nostri porti per ricevere i trasporti delle navi che hanno bisogno di maggior “pescaggio” rispetto al passato remoto. Come ben si sa anche una parte di trasporto su gomma dei TIR può essere trasportato su ferro con le cosiddette autostrade viaggianti che nel VCO transitano solo sulla linea Domodossola Novara. Questo tipo di trasporto dovrebbe essere più utilizzato. Oltre dieci anni fa, in attesa di opere più costose come una nuova galleria che tagliasse fuori aggirasse la linea che transita nel capoluogo cusiano e altre cittadine con il notevole disagio relativo anche al rumore dei treni con TIR, avevo suggerito di dare interventi sull’aumento delle gallerie sulla linea Domodossola – Arona e il potenziamento della linea Arona – Novara per avere maggiore flessibilità per tale tipo di trasporto. Naturalmente, assente il Piemonte, le ferrovie italiane se ne sono disinteressate. Per quanto riguarda il nostro territorio con lo scalo di Domo 2 considerato uno spreco avventato, permettete al sottoscritto che non era mai stato per niente entusiasta di tale prospettiva a differenza dei più, dì dire che era inevitabile fare uno spreco del genere, molto grande seppure notevolmente inferiore a quello di Ventimiglia. A quei tempi occorrevano ben cinque macchine di manovra per spostare i singoli carri presso le rampe per la verifica doganale, veterinario e altro mentre oggi il trasposto si fa minimo per gruppi di carri o a treno completo e in container per favorire l’intermodalità. Tra le varie tipologie di trasporto. Non si era in grado di prevedere che con l’Unione Europea vi sarebbe stata la libera circolazione delle merci, la “caduta” delle barriere dei confini doganali e le eventuali, seppur ridottissime operazioni, spostate all’interno negli scali delle grandi città.
Bernardino Gallo - 15 novembre 2018