Spesso mi viene in mente l'immagine tremenda di Alan Kurdi, un bambino morto a settembre del 2015 sulla battigia della spiaggia di Bodrum, cittadina della Turchia; evento tragico che commosse il mondo. Si sperava in un cambiamento della strategia internazionale soprattutto concentrata sulla fine delle tensioni e delle guerre in Medio Oriente, ma quasi niente è cambiato, anzi la situazione è peggiorata. Per quanto riguarda l'aumento di sbarchi via Mediterraneo, penso che la responsabilità maggiore sia dell'Europa e in particolare della Germania che ha spinto per l'accordo con la Turchia e fatte, indirettamente, pressioni sui Paesi dell'ex Est e dei Balcani per far erigere muri con il risultato che l'unico percorso di fuga per questo esodo biblico si concentri verso l'Italia. L'Europa è assente come imbelli sono stati i nostri governi che non hanno affrontato la situazione. A chi vorrebbe erigere muri e costruire barriere in Italia, dimentica che la gran maggioranza di queste è il mare per noi. Cosa facciamo? Costruiamo un grandissimo MOSE, come quello della laguna di Venezia, intorno alla penisola, alla Sicilia, alla Sardegna, e alle altre isole piccoline a partire da Pantelleria?
Credo che sui profughi bisognerebbe avere una posizione equilibrata e credibile per quanto riguarda il nostro Paese, che è certamente anche umanitaria ma anche contraria alle strategie del governo che la impone ai comuni attraverso le prefetture fregandosene di un confronto col territorio, facendo ingrassare alcune cooperative verdi rosse e gialle e non certamente i migranti. L'integrazione non è ripopolare le nostre valli con migranti in una misura ipertrofica e come anche il nostro onorevole locale ha teorizzato. Su questo tema, a parte posizioni razziste di taluni che solleticano la pancia di una parte non indifferente della popolazione, invitiamo donne e uomini di buona volontà ad avere posizioni equilibrate e non urlate, anche se con il "populismo" montante si rischia d'essere una sorta di Davide contro innumerevoli Golia. Occorre spingere il nostro governo ma anche il Parlamento a sollecitare organismi internazionali come Onu, Nato, Europa perché si attivino per spegnere i focolai di guerra nel Medio Oriente e si decida una sorta Piano Marshall per i paesi dell'Africa.
A livello nazionale occorre costruire e gestire una politica condivisa e non calata dall'altro dal Governo attraverso i Prefetti con il pieno coinvolgimento dei comuni e delle genti del territorio. I muri e le barriere che noi occidentali in Europa, o tra Messico e USA (e che noi italiani nemmeno potremmo erigere), non fermano i disperati e possono essere i prodomi di guerre anche nel nostro continente.
Se criticabile è il comportamento del Governo e di molte cooperative di tutti i colori politici. Irresponsabile e razzista è la chiusura assoluta di molti tra i quali anche alcuni amministratori locali che, consentite quest'affermazione da chi è non praticante, pure dichiarano di essere cristiani e vanno a messa con grande ostentazione, dimenticando la posizione della Chiesa e di Papa Francesco su questo tema. Altra questione è accertare velocemente chi ha diritto di asilo e si tenga conto di rimandare chi diritto non ha nel paese di provenienza. Si consenta, con un provvedimento legislativo, anche di consentire lavori di utilità ai profughi per la collettività che rappresenterebbero certamente uno strumento di tolleranza se non di vera accoglienza. Naturalmente non sono in cerca d'impopolarità, anche se ho la piena consapevolezza che molti mi criticheranno per questi miei pensieri, ma se ne facciano una ragione e mi permetto un consiglio: un attento esame di coscienza.
Bernardino Gallo - 13 marzo 2017