1

necrologi

roma

La proliferazione di liste elettorali presentate pare che piaccia alle elettrici ed elettori, poiché in combinazione con le alleanze fasulle come pure i candidati leader, consente a ciascuno di poter dare un voto a propria misura e quindi gradito anche se frammentato. Ovviamente le liste che saranno sulla scheda elettorale saranno molto meno di quelle presentate, ma il succo non cambia. Azzardo che la tendenza all’aumento dell’astensionismo subirà un arresto e la partecipazione sarà simile a quella dell’elezione precedente; probabilmente andrà a votare il 60% degli elettori. Altra certezza è che questa legge elettorale non garantirà per niente la governabilità in quanto, al di la delle alleanze “farlocche” sta spingendo ciascuno a differenziarsi nelle linee programmatiche che giorno dopo giorno diventano sempre più delle vere e proprie bufale sganciate dalla realtà, quindi in gran parte irrealizzabili e, contemporaneamente, generalmente originali e differenti tra le liste, soprattutto all’interno di ciascun’alleanza con lo scopo di prendere più voti. In sostanza accadrà che le differenze e gli scontri elettorali accadranno maggiormente all’interno delle coalizioni che con gli avversari, come sta già avvenendo nel centro destra, e contagerà anche il centro sinistra immediatamente dopo la resa dei conti della lotta per le candidature. Il risultato sarà che, oltre ai 5 Stelle che procedono in solitaria, nessuna coalizione di centro destra e centro sinistra avrà i numeri, ma soprattutto la capacità politica, di formare un governo che abbia l’approvazione delle due Camere. Questa tendenza riguarderà anche la nostra provincia sia con i collegi elettorali dei maggioritari uninominali di Camera e Senato che ne assegneranno 1/3 dei seggi, sia con quelli proporzionale molto estesi che ne assegneranno i rimanenti 2/3. Nel VCO avrà certamente un peso, la vicenda legata alla raccolta delle firme per chiedere il referendum per il passaggio dal Piemonte alla Lombardia e ai temi a esso legati come attenzione alla Montagne e alle Periferie, questioni sanitarie e mantenimento degli ospedali esistenti contro l’UNICUM di Ornavasso che propone solo sprechi enormi e che non è assolutamente in grado di garantire l’urgenza e l’emergenza nei tempi utili per salvare la pelle e/o ridurre i danni. Impegnarsi ad assegnare le risorse dei canoni idrici alla provincia che deve essere veramente autonoma e rispettosa delle tre realtà territoriali di cui è composta, allo scopo di arrestarne il degrado e lo spopolamento soprattutto della montagna e garantire risorse soprattutto per le strade e le scuole. Il Comitato per il referendum solleciterà sicuramente partiti, movimenti e candidati locali a esprimersi e impegnarsi su tali questioni e un pronunciamento positivo farà guadagnare consensi e ridurrà l’astensionismo. La mia previsione è che nel VCO chi continuerà a percorrere la vecchia strada prenderà una sonora legnata.     

Bernardino Gallo - 26 gennaio 2018