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necrologi

dolore addominale

Stamattina dopo la rilettura di fatti contingenti e relative riflessioni ho fatto la seguente esternazione: “Oggi sono serio e non faceto, preoccupato per il declino del Vco in generale e della sanità con il cosiddetto nuovo ospedale” .

Quest’ossianico pensiero deriva anche dal clima elettorale, dalla relativa legge e, sino a questo momento, dall’assenza d’impegni da parte delle forze politiche e candidati d’impegni non tanto sul difficile rilancio di questa provincia Vco che è sempre più la “Periferia dell’Impero” ma almeno sull’arresto del suo declino che ha toccato vette inedite in alcuni settori strategici come la viabilità e la scuola, e registra una notevole sofferenza nella sanità e nei presidi ospedalieri.

Del resto se ci si pensa, è la conseguenza di una legge elettorale in sintonia con il neo centralismo e l’abbandono delle periferie e della montagna. Il massimo della schifezza è che i candidati sono calati dall’alto, saranno eletti secondo le scelte dei partiti e non si potranno scegliere con le preferenze da parte degli elettori. Lascio correre ulteriori preoccupanti valutazioni su ingovernabilità e possibili prospettive e ammucchiate che solo i capi di partito decideranno, certa è solo l’assoluta incertezza del futuro del nostro Paese. In questo clima non so cosa potrà mai strappare da partiti e candidati il comitato pro referendum di passaggio dal Piemonte alla Lombardia con la prossima riunione soprattutto se non tenti di allargare la platea ad associazioni e soggetti sociali e politici a trecentosessanta gradi. I temi sono la provincia autonoma e federale, con risorse adeguate da attingere dai canoni idrici; tali fondi saranno da destinare con priorità alle emergenze come scuole e viabilità.

Quel che mi spaventa di più è l’azione inconsistente di contrasto all’ospedale unico in quel di Ornavasso nonostante gli sprechi che si aggiungono ad altri proprio nel settore sanità e nuovi ospedali.  Per quanto riguarda il Vco ripeto la considerazione alla quale nessuno ha mai risposto: “con un ospedale unico nel Vco, stante la viabilità e la condizione oro geografica, non è possibile garantire l’urgenza e l’emergenza, (ex 118) in tutte le realtà territoriali a partire dalla val Cannobina e dalle valli Antigorio e Formazza, (solo per semplificare).

Nemmeno con gli elicotteri della protezione civile, che comunque non sono a nostra disposizione, sarebbe possibile garantirla in certe condizioni climatiche che sovente colpiscono queste aree montane.

Si firmerebbero onerose cambiali per almeno 25 anni e più svendendo la sanità pubblica ad ulteriori privati in una realtà dove oggi i convenzionato hanno già il 70%.

Il sindaco Pizzi che continua a isolarsi nelle antiche mura del pentagono per dialogare su tv nazionali inutili per le esigenza del territorio, tenti di unificare l’Ossola e il Vco, incontri le associazioni a partire da quelle del volontariato, ma non solo, per indire una grande manifestazione popolare  unica a poter affrontare questa problematica. Altrettanto si faccia nel Verbano e nel Cusio.

Bernardino Gallo - 14/15 febbraio 2018