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necrologi

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Alcune amiche e amici mi hanno chiesto più volte di elencare i benefici che si otterrebbero se il Vco passasse dal Piemonte alla Lombardia, tema che molto spesso è stato affrontato e una volta anche brillantemente da un direttore di un giornale locale. Ciononostante non si è molto approfondito e diffuso tra la gente anche se la loro consapevolezza è assolutamente in sintonia con quanti hanno firmato per chiedere il referendum. Un sentimento forte e bivalente, sia con la certezza di benefici che sicuramente si sarebbero conseguiti con la Lombardia come pure la certezza dei torti ricevuti da parte del Piemonte con veri e propri furti al territorio Vco. Deplorevole anche spaccare l’Ossola per meri disegni di personali vantaggi politici anche se non credo sia una strada che porterà vantaggi ai frazionisti.

Vale la pena di rammentare che nel passato si è fatto adombrare o sognare nel tempo: l'Ossola autonoma con l'UOPA, la zona franca, il passaggio alla Svizzera, in tempi più attuali la provincia autonoma ma vera e non "farlocca"come quella realizzata mentre oggi il passaggio alla Lombardia è un’assoluta realtà.

Il Vco è stato sempre dimenticato dal Piemonte salvo in due occasioni e con due presidenti della giunta regionale, con Aldo Viglione, nel periodo dell'alluvione in Ossola del 1978 il quale, oltre a una presenza continua sul nostro territorio, finanziò notevoli opere realizzate a regola d'arte da parte di progettisti e imprese locali serie, opere che ancora oggi rappresentano una garanzia contro i danni di alluvioni di una certa entità, e con Vittorio Beltrami, omegnese, che operò notevoli decentramenti di servizi nel territorio. La principale fu quella che poi diventò Arpa con una struttura nel Cusio e che l'attuale vice presidente regionale Reschigna ha, di fatto, smantellato nel colpevole silenzio generale. La logica del centralismo che sfrutta le periferie abbandonandole al declino, allo spopolamento e al degrado che da qualche tempo e quasi in solitaria denuncio.

Possiamo affermare che molte tasse sono più basse in Lombardia, come l’Irpef, il bollo auto; la concessione dello sconto benzina alle località di confine; la sanità è notevolmente migliore come dimostrato dalla mobilità verso la Lombardia di richiesta di cure, problema che anche i cittadini del Vco praticano per non parlare dei tempi attesa che sono notevolmente inferiori anche in ospedali ubicati nella provincia di Varese e taluno di secondo livello a noi molto più vicino rispetto a quello di Novara.

I pendolari non sarebbero più discriminati come oggi avviene, ma sarebbero favoriti negli sconti sugli abbonamenti e con maggior voce sulla qualità e quantità dei treni.

I frontalieri verso il Canton Ticino, oggi più discriminati rispetto ad esempio al Vallese, avrebbero maggiore attenzione con la possibilità di fare massa critica con quelli lombardi molto numerosi.

La questione più importante è però quella concernente la possibilità che i 18 milioni di canoni idrici in sostanza tutti in Ossola che il Piemonte trattiene per se e che la Lombardia cede totalmente alla provincia di Sondrio, anche se sono pari a circa la metà dei nostri.

Queste risorse consentirebbero di finanziare la provincia del Vco che dovrebbe essere autonoma anche finanziariamente, per assicurare gli interventi necessari per strade e scuole e non solo, oltre che federale di fatto con una semplice modifica allo statuto nel quale inserire un voto qualificato per le questioni più importanti. Lo scopo è di garantire ciascuna delle singole tre realtà del territorio; la cosiddetta tripolarità che spesso è stata anche negata per garantire unità nella diversità che si è aggiornata e modificata ma sempre esiste. Penso anche che presidente e consiglieri dovrebbero essere eletti direttamente dal Popolo.

Questione importante è il no all’ospedale unico sulla collina di Ornavasso e difendere gli ospedali esistenti da coordinare meglio. I cittadini sono in gran parte per questa scelta, anche se sono stati per troppi anni presi per i fondelli e sul tema, sono distinti e distanti da molti esponenti politici e amministratori voltagabbana giacché in passato avevano difeso gli ospedali esistenti.

In passato qualcuno scrisse che il San Biagio è l’ethnos ossolano ed io aggiungo che il Castelli e il Madonna del Popolo sono, rispettivamente, l’hetnos del Verbano e del Cusio.

Nel frattempo credo che varrebbe la pena di avviare in provincia lo stato generale del Vco con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio ivi compresi le associazioni a partire da quelle di volontariato.   

 

Bernardino Gallo - 9 maggio 2018