Sempre più effimeri sono i performanti gradimenti elettorali nei confronti di partiti e movimenti, soprattutto quando s’impennano troppo velocemente e in tempi brevi.
In tempi abbastanza recenti abbiamo avuto l’esempio di Monti innalzato agli altari appena diventato presidente del consiglio e precipitevolissimevolmente notevolmente scaduto nell’apprezzamento degli elettori.
Abbiamo avuto anche Renzi passato da oltre il 40% a circa il 18% di consensi. In questo tempo nel quale è al top la questione migrante, che non è di migrar di armenti che lasciano gli stazzi come nella famosa poesia di Gabriele D’Annunzio, vediamo che Salvini fa schizzare in alto nelle previsioni la sua Lega fino a raggiungere le cinque stelle in lenta retromarcia. Il “carburante” credo sia troppo poco rispetto a questioni molto più importanti che per adesso restano nell’ombra, ma emergeranno ed esploderanno in tempi brevi. In ogni caso, al di la delle previsioni elettorali, fino a quando sarà la Paura a farla da padrona i cosiddetti “sovranisti e populisti” vinceranno soprattutto se i movimenti e partiti “tradizionali”, conservatori o progressisti che siano, non sgombreranno la nebbia e il polverone avanzando proposte che facciano di nuovo sognare gli elettori, facendo intravedere un possibile futuro migliore. Costoro dovrebbero anche evitare di inseguire gli altri, come hanno fatto in questi ultimi periodi perché la maggior parte della gente preferisce sempre gli originali anche “razzisti, sovranisti o liberali, progressisti, europeisti che siano”. Una questione centrale propedeutica a un Governo e strumenti di governo veramente del Popolo e deciso dal Popolo è la burocrazia asfissiante, che è costosa e frena qualsiasi iniziativa propositiva e positiva per il Popolo, oltre a incrementare la corruzione perché agevola l’entrata in scena dei pescicani, tecnici e soprattutto imprenditori, cercati dalla politica poiché sono i soli in grado di muoversi nel marasma delle norme, (che sono più Traviata che Norma).
Alcuni numeri: 220.000 leggi, 60.000 norme esecutive, 60.000 euro rubati dalla corruzione, un’evasione Fiscale superiore ai 180 miliardi di euro, (oltre il doppio di quella inglese e quasi il triplo di quella spagnola).
In ogni caso per lo scrivente la questione centrale è la burocrazia “eterna” che non è eletta a differenza dei politici e ha una prevalenza assoluta, sia per fare scelte che la garantiscano al massimo dalla giustizia penale, civile e contabile a causa delle pletore di norme, disseminando i loro pareri o scelte di competenza, di molti ostacoli formali che rallentano notevolmente, oppure essere corrotti con tutte le negatività del caso. Una terza ipotesi è “costringere” i politici ad affidarsi a veri e propri pescecani che si muovono a loro agio in questo mare affollato di norme burocratiche e realizzano le opere, quasi mai nell’interesse della gente, garantendo a se stessi il massimo del profitto e l’assenza assoluto del rischio d’impresa. Sarebbe necessario cancellare gran parte delle Leggi scrivendo dei nuovi codici per settore o materia.
Fare una scelta per collegare, seppure indirettamente, i burocrati al voto degli elettori, inquadrare i dirigenti burocrati non come dipendenti inamovibili ma come liberi professionisti e, come tali, essere assunti dai politici vincitori come si fa negli USA, che li sostituiscono con quelli che erano stati nominati dai perdenti.
Bernardino Gallo - 18 giugno 2018