L’assessore regionale Saitta tenta, inutilmente, di convocare l’assemblea dei sindaci di comuni dell’ASL Vco, con l’ennesimo tentativo di far ingoiare il grosso rospo dell’UNICUM di Ornavasso, il nuovo ospedale collina con un metodo che firma cambiali onerose e per almeno un quarto di secolo a un costruttore privato e con ciò incrementando la sanità privata convenzionata che nell’ASL Vco gestisce il 70% mentre quella pubblica solo il 30% con i due ospedali con DEA, (San Biagio al Nord e Castelli Asl Sud) mentre l'ospedale Madonna del Popolo è sostanzialmente metà pubblico e metà privato.
Saitta in stretta “combutta” con il vice presidente Reschigna e la “benedizione” del presidente Chiamparino, ne hanno veramente combinate di tutti i colori, tentano di fare ingoiare il rospo ai sindaci e mettendo in minoranza quelli che resistono e che hanno prodotto un documento comune.
Saitta & C. facendo finta di dimenticare che in passato il loro partito aveva bocciato l’ospedale unico a Piedimulera anche con una consultazione popolare portata avanti in occasione delle elezioni della provincia, hanno marciato nella direzione di chiudere il San Biagio e far diventare il Castelli ospedale unico del VCO. In tempi strettissimi chiesero alla rappresentanza ASL vco dei sindaci di scegliere quale ospedale dovesse essere dotato dell’unico DEA, supponendo che la risposta sarebbe stata a sfavore del San Biagio.
Invece i suddetti rappresentanti, compresa la sindaca pro tempore di Omegna che è tuttora un medico, all’unanimità anche per l’abbandono della sindaca di Verbania, scelsero il San Biagio presentando un documento tecnico le cui linee generali furono abbozzate da Bernardino Gallo, documento nel quale vi era una premessa che fu colpevolmente omessa. Questa sosteneva che in una realtà come il VCO, con le sue caratteristiche montane, di periferia e di viabilità, aveva bisogno di due DEA uno al nord e l'altro al sud del VCO, (San Biagio e Castelli.)
Più volte, nel silenzio generale, ho denunciato quest’anomalia come in tanti documenti e comunicati, ad esempio quello del 15 – 12 -2017 ove scrivevo:
In sostanza, con questo progetto di ospedale nuovo col metodo di project financing si tenta di far diventare in gran parte privato un ospedale pubblico in una realtà come il VCO nella quale il privato convenzionato ha già il 70% dei posti letto, caricandosi di notevoli spese correnti per un lunghissimo periodo, trascurando l'Ossola e altre realtà periferiche del VCO che non hanno altre alternative.
Questo concetto è stato ribadito moltissime volte e non è mai stato smentito e nemmeno degnato di una risposta perché era assoluta verità e denunciata da ben altri soggetti come la Corte dei Conti del Veneto per la costruzione di due ospedali tra cui quello di Mestre. Scelsero il San Biagio presentando un documento tecnico le cui linee generali furono abbozzate da Bernardino Gallo, documento nel quale vi era una premessa che fu colpevolmente omessa. Questa sosteneva che in una realtà come il VCO, con le sue caratteristiche montane, di periferia e di viabilità, aveva bisogno di due DEA uno al nord e l'altro al sud del VCO, (San Biagio e Castelli) supportato da un pronto soccorso a Omegna.
In ogni caso io credo che tale problematica possa essere affrontata nella campagna elettorale che porterà gli elettori del VCO a esprimersi nel referendum par il passaggio dal Piemonte alla regione Lombardia.
Personalmente mi sono dato anche da fare per raccogliere le firme e certamente mi darò da fare alle elezioni referendarie mantenendo la mia indipendenza oramai pluriennale.
Purtroppo non si è allargato il comitato e i principali promotori si sono liberamente e legittimamente schierati senza ricavare impegni precisi sugli altri e intrinsechi e importanti obiettivi che, ha insieme alla necessità di organizzare la sanità su tre presidi con due DEA e un pronto soccorso, come il potenziamento della provincia VCO che è tripolare e dovrà essere autonoma e federale, per garantire ciascuna e tutte le tre aree principali, Verbano, Cusio, Ossola, oltre a pretendere maggiori risorse, soprattutto dai canoni idrici che la Lombardia cede a Sondrio e il Piemonte ci ruba.