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necrologi

soldati

Alla guerra si va come appunto  in guerra, cioè vale tutto ed il contrario di tutto.

Ancora oggi gli imbrattacarte pennivendoli nostrani, soprattutto quelli di Largo Fochetti dipendenti della corazzata rossa cartacea, si stracciano le vesti per il ritiro dell’ambasciatore francese da Roma, sai che problema, per quel che frega a me e a tutti gli italiani intenti ogni giorno a combattere per la michetta... visto che c’erano potevano prendersi anche il Papa e portarselo ad Avignone!

Che a ben vedere tanto per gradire potevamo prima noi richiamare il nostro di ambasciatore da Parigi.

Forse qualcuno ha dimenticato il confine di Ventimiglia chiuso con respingimento dei migranti da parte del campione dell’accoglienza il prode micron nuovo idolo della “Gauche caviar“ o magari l’invasione di campo a Bardonecchia in territorio italiano di quattro gendarmi da operetta sempre gallici, o il respingimento di una migrante di colore incinta quasi buttata giù da un treno.

La chiusura dei porti francesi senza se e senza ma, e l’accusa a noi italiani di essere “vomitevoli”.

Lo sgarbo fatto a Fincantieri sul nostro acquisto di un cantiere francese, dopo il loro shopping nel campo della moda italiano.

Non so a voi ma a me i galletti hanno proprio rotto i marroni, quindi che qualche imbecille di complemento si preoccupi più di tanto, a me detto alla toscana “importa una sega“.

Certo a loro andava bene il governo Formontinero, che cacciando 40 miliardi di euro salvò le banche francesi e tedesche messe male in Grecia, noi eravamo esposti per 4 miliardi, ma il pirla di Varese (incartapecorito in loden) ne aggiunse altri 36, così tanto per la gloria.

Vabbè passiamo a cose più allegre, ad esempio alle elezioni in Abruzzo, risultato peraltro abbastanza scontato, riassumibile così semplicemente con la vittoria del Centro destra e la Lega che l’ha fatta da padrona con alta percentuale.

Il resto ordinaria amministrazione: PD 11% (anche troppo per i miei gusti!) che unito ad una banda di frattagliari porta le sinistre ad un 30% circa, poco in una regione sempre votata al rosso scarlatto.

Dimezzati i grillini passati con consensi praticamente dimezzati dal 39% al 20%, evidentemente la campagna di Di Maio e del “turista per caso“ tuttologo della Mutua non ha dato gli esiti sperati.

Adesso in pratica basteranno un paio di discorsi dell’avventizio che hanno a guardia della camera e voilà il gioco è fatto, spariranno dal firmamento politico, come dei renzi qualunque.

Partita finita? Niente affatto, prossimamente si vota in Sardegna, Basilicata e Piemonte, e penso che in casa grillina non sarà una passeggiata.

Ora si evincono due cose, primo che presto il decreto sicurezza sarà legge, e secondo che subito partirà l’iter per l’autonomia delle regioni del Nord, argomento che in casa grillina può provocare alla sua ala sinistrorsa come minimo anche una “ impotenza coeundi”!

In pratica anche la casalinga di Voghera, mia musa ispiratrice, ha capito che la Lega per sfondare al sud, possiede un semplice grimaldello, direi anche banale :

basta candidare elementi di FdI, o in saldo anche un forza italiota purchè deBerlusconizzato e voilà il gioco è fatto.

Del resto, chi si accontenta gode; leggo commenti di dirigenti piddini entusiasti del risultato abruzzese, ergo i casi sono due, o questi tirano su anche il selciato romano oppure la roba è tagliata male, consiglierei di smettere di annusare o al limite di cambiare pusher...

Oppure vadano in analisi e ci restino per un paio d’anni……. Se basta !

Io intanto brindo con il Nebbiolo della mia Regione.

Prosit raga.

Max Polli - 13 febbraio 2019