VCO-14-05-2020-- Cari amici, arieccomi qui vivo
e speriamo anche semi-vegeto, di ritorno da un viaggio che iniziato come una vacanza, si è concluso con una forma di esilio mezzo forzato! In pratica sono partito al 16 gennaio diretto in Costa Rica, paese che ho frequentato per circa 14 anni e da cui mancavo da almeno 11. Un paese del Centro America tutto flora e fauna, circa il 5% di quella mondiale, mica pizza e fichi. Paese toccato da due oceani, ove il Pacifico ha delle spiagge enormi con onde meravigliose dominate dai rasta surfisti provenienti da tutto il mondo. 23 parchi naturali da urlo, compreso il Tortuguero, unico insieme alle Galapagos ove si riproducono le tartarughe marine. La spiaggia di Manuel Antonio ove tu dividi l’asciugamano con iguane, formichieri, scimmiette dispettose e bradipi.
Teoricamente un mondo da sogno,almeno dal punto di vista naturale. La vacanza era iniziata bene con un breve soggiorno a Jacò, splendida spiaggia sul pacifico con bassa marea, larga 400 metri e lunga circa 5 chilometri. Li, preso dall’entusiasmo, a 30° mi sono messo a giocare a pallone in una partita a 15 contro 15, restando secco a terra e soccorso da due gentili donzelle, una svizzera ed una mulattina della Guadalupa che pensavano fossi schiattato.
La vacanza è proseguita con direzione Bogotà in Colombia, per me una meta nuova essendo sempre stato a Cartagena de Indias. Premetto che amo visceralmente la Colombia, ma a Bogotà sono stato fulminato come sulla via di Damasco! Città stupenda che sprizza cultura da tutti i pori, situata a 2767 metri sul livello del mare, diciamo che è un posto per giovani e non per anziani, poiché dopo un po’ che cammini corri il rischio di andare in debito di ossigeno! La parte vecchia è da urlo, tenuta bene, indice di una cultura di alto livello. Sono anche salito al loro Calvario, situato a 3200 metri ed anche li stavo quasi per tirare le cuoia, ma subito mi hanno dato un the con tre bustine di foglie di coca! E devo dire mi sono ripreso subito, difatti poi alla sera me lo davano anche in albergo trasformandomi di fatto in un aspirante tossico!
Non parliamo del Museo di Botero, con ingresso gratis per volere suo, con opere di svariati pittori importanti! A fianco al museo dell’Oro in una sala è custodito una sorta di ostensorio d’oro con incastonate 2500 pietre preziose, diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi a perdere. A quaranta chilometri dalla capitale esiste una splendida miniera di sale scavata interamente, formante una via crucis che termina sottoterra con una cattedrale stupenda, e meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
I colombiani sono simpatici ed affabili e non amano parlare dei narcotrafficanti che peraltro li hanno resi famosi in tutto il mondo! Si mangia benissimo ed a prezzi contenuti, a differenza del Costa Rica che ha prezzi tipo Montecarlo con servizi da quarto mondo, esclusa la sanità che direi di buon livello. Tornato in Centro America sono rimasto nella zona del Vulcano Arenal, uno dei 5 attivi del paese, che ne conta ben 113 di vulcani.
Stavo a “La Fortuna” che a dispetto del nome a me ha portato una sfiga pazzesca e lì sono rimasto sino al 10 maggio causa il Covid-19. La zona è carina e piena di centri termali di buon livello, ora in crisi avendo i gringos chiuso gli spazi aerei. Non mi sono recato a Panama, ove peraltro ho molti amici, poiché li la situazione sanitaria è diventata subito precaria, dato l’espandersi del virus a macchia d’olio, in quanto hanno chiuso il paese a mio avviso con almeno 10 giorni di ritardo.
E qui finisce la prima parte del racconto, cioè la vacanza, e comincia praticamente una sorta di esilio. In quanto un conto è stare in un posto per scelta un altro per forza! Difatti il mio rientro era previsto per il 7 marzo via Madrid, ove purtroppo cominciavano i problemi seri poi sfociati in una sorta di bolgia dantesca. Mi dissi "ok stiamo a vedere e poi con calma pianifichiamo un altro volo". Giudizio critico: tavanata galattica, da quel momento mezzo mondo chiuse gli aeroporti, i voli radi ed a prezzi intergalattici con vari scali e con rischi ad ogni scalo di sopressione dei voli. E allora cominci a pensare di tutto preso da ansie, depressione e sconforto. Pensi al passato e non credi più al futuro, ed ogni giorno che passa ti annichilisci leggendo ogni notiziario nella speranza di trovarvi un’ancora di salvezza,che non arriva!
Questo è il riassunto degli ultimi due mesi, pur trovandomi rispetto ad altri in una posizione quasi privilegiata, in casa di amici e senza problemi impellenti. Poi come di incanto ho trovato un volo charter che mi ha riportato a casa, e credetemi atterrato a Milano mi sembrava di aver raggiunto il Nirvana, ed ebbi una scarica adrenalinica che mai avevo provato così intensa.
Proprio vero ogni moneta ha proprio due facce. Ora torniamo a vivere ed a sperare in un futuro migliore.
Max Polli 14/5/2020