
VCO- NOVARA- 31-05-2020-- SPITZHORLI
PREMESSA. La salita allo Spitzhorli era già stata descritta, ma seguendo un altro percorso. Oggi saliamo direttamente dal Passo del Sempione lungo il sentiero più frequentato. Escursione tranquilla, molto panoramica, alla portata di quasi tutti. Il gruppo di categoria A, più allenato, è a poca distanza da noi, sul Terrarossa.
GITA N. 214
SPITZHORLI
01 AGOSTO 2019
Dislivello: 800 m. Tempo totale: 4 h 35’. Sviluppo: 13,08
Due signore, una fanciulla e sette modesti anziani, che oggi non si sentono pronti per l’ambiziosa meta della punta Terrarossa, parcheggiano al Passo del Sempione, 2005, in prossimità del cilindro rosa dell’hotel Monte Leone. La giornata è bella. Il gruppo della nostra serie A ci ha preceduti di poco, diretto al Wasenhorn. Ci dirigiamo a nord ovest attraversando i pianori del passo sul sentiero evidente e raggiungiamo le baite di Höpsche, 2017. Primo piccolo strappo e di nuovo un tratto molto lungo di morbida salita, “traversando” in direzione ovest. Altro strappo in salita più seria quando arriviamo ad imboccare il vallone che separa gli Staffelgrat dal Tochuhorn. La direzione ora è nuovamente nord ovest. La pendenza si ammorbidisce ancora entrando nell’ampio anfiteatro dominato dalla nostra meta finale. Ci concediamo una breve pausa. Siamo a Undre Rossusee, 2472, in prossimità del laghetto inferiore quasi asciutto. Saliamo alla bocchetta (Usserie Nanzlickke) che separa la valle del Sempione dalla Nanztal, 2602, viriamo a destra (nord) e raggiungiamo la vetta sud dello Spitzhorli, 2729, dopo 2 h 15'. Il panorama, da questa cima frequentata più d’inverno che d’estate, è eccezionale. Dopo la pausa per l’indispensabile contemplazione, proseguiamo con breve discesa e risalita fino alla vetta nord, 2726, che per la cartina elvetica è quella vera. Scendiamo ancora ad una cima leggermente più bassa, sempre verso nord, forse il Fülhorn, 2677. Questa e i due Spitzhorli sono contrassegnate da grossi ometti di sasso. Torniamo al piccolo intaglio fra le due prime cime e, girando a sinistra, scendiamo verso oriente (valle del Sempione) il ripido pendio sassoso che ci porta in riva al laghetto superiore (Obre Rossusee), dove ci fermiamo per ristorarci dopo 40'. Un’oretta più tardi ripartiamo diretti a sud fino a raggiungere il sentiero percorso in salita e chiudere così il nostro solito anello. Scendiamo a Undre Rossusee e di qui ripercorriamo con tutta calma quella che ora è una dolce discesa. Questa bellissima valle, ad occidente di quella principale del Sempione, è decisamente più fortunata e, quindi, più tranquilla di quella altrettanto bella che si trova più a sud e sale da Engiloch. Qui i colpi di mortaio dell’esercito confederato spesso limitano la libertà dei tanti escursionisti e sci-alpinisti. Dopo 1 h 40’ siamo al Passo del Sempione e rientriamo in patria dissertando sul senso dei colpi di mortaio nell’era delle testate nucleari.
Gianpaolo Fabbri














