Parliamo tanto di globalizzazione ma..,
mano sul cuore, quanti Ossolani parlano tedesco e quanti abitanti del Vallese italiano? Sicuramente non tanti, malgrado i progetti Interreg intendano migliorare le condizioni di vita ai due lati dei confini politici. Stranamento proprio in questi progetti vige solo una lingua, quella italiana. Era diverso quando a Briga nel 1609 nasceva Kaspar Stockalper. Egli discendeva forse da una famiglia italiana di commercianti emigrata in Vallese (Svizzera) nel 1330: i De Oltieri; Kaspar nasceva 270 anni dopo a Briga col cognome: Stockalper. Un ragazzo sveglio, che frequentò le scuole superiori a Briga ed in Francia e ben presto poteva parlare e scrivere correntemente in tedesco, italiano, francese, spagnolo, latino e greco. Come i suoi antenati, aveva la mano fortunata negli affari e, grazie alla sua stretta rete di contatti con le casate più importanti d’Europa ed anche grazie al traffico di merci e persone che passava attraverso il Sempione, ai monopolii sul sale e alle miniere di ferro, divenne ben presto il più ricco dei Vallesani. Ancora oggi a Briga l’imponente palazzo Stockalper è testimone del suo straordinario potere e della sua ricchezza. Nel 1678 però la sua ricchezza divenne un affronto per i suoi connazionali che gli si misero contro. Kaspar dovette fuggire a Domodossola, dove ottenne asilo per cinque anni. Solo dopo questo tempo, poteva ritornare nel suo castello, dove nel 1691 solo e amareggiato morì.
Il suo palazzo, con le tipiche tre torri barocche attorno ad un grande cortile interno di stile italiano è diventato il simbolo di Briga ed è accessibile tutti i giorni. Da martedì fino a domenica invece, si può visitare ora la mostra "Passaggio“, che racconta tutta la storia del traffico attraverso il Sempione negli ultimi secoli (ingresso libero). La mostra testimonia del lavoro in comune tra i due confini, per allestirla con tecniche all’ultimo grido. Da notare: il palazzo appartiene oggi alla Città di Brig-Glis ed una fondazione privata, di diritto pubblico, che si prende cura di tutto e fa in modo che l’archivio, con i suoi 15000 documenti, sia aperto al pubblico. Il palazzo è inoltre sede della "Commissione per la Storia Economica delle Alpi Stoalp". Questo è un argomento che deve interessare anche l’Ossola! I dadi, per il futuro economico della zona infatti, vengono tratti ora! Cosa porterà di più all’economia futura? Il commercio tipo quello di Kaspar Stockalper o quello generato dal turismo moderno? Vale la pena, a questo proposito, fare una visita alla mostra "Passage Simplon“ nel palazzo Stockalper: Per avere nuove idee, bisogna cominciare dalla testa.
Walter Finkbohner