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necrologi

colonnina elettrica ch

Io viaggio molto attraverso l’Europa e  vedo dappertutto nelle città nuove colonnine a cui le auto elettriche possono ricaricare le batterie. Vedo però (ancora) raramente auto allacciate alla colonnina. Malgrado molti politici e giornalisti vogliano al più presto veder elettrificato tutto il traffico privato, è difficile non vedere la realtà: le auto elettriche sono ancora troppo costose e la maggioranza delle auto in vendita sono ancora con motore a benzina o diesel. I parcheggi per la ricarica elettrica – con corrente acquistata a prezzo industriale basso e venduta a prezzo alto - restano vuoti.

Per aiutare i responsabili nelle loro decisioni, facciamo una riflessione: se tutte le auto e moto attualmente in vendita ed in circolazione fossero elettriche, con l’energia attualmente a disposizione non potremmo caricarle! Già oggi in Italia l’energia elettrica si ricava, per il 62%, bruciando carbone, olio pesante o gas, con grande inquinamento da CO2 per l’ambiente. In più, le batterie contengono litio, un materiale raro, la cui produzione è in mano per l’ 80% ai cinesi, che possono così dettare il prezzo come vogliono. La produzione ed il relativo smaltimento delle batterie è talmente complesso, che varrebbe la pena solo per mezzi che ricoprono per anni lunghe distanze. L’inquinamento ambientale però resta.

Ed ecco che il primo ad aver costruito una batteria era ancora una volta un italiano: Alessandro Volta di Como, che già nel 1800 aveva scoperto come si crea l’energia! Sono passati ormai più di 200 anni e legioni di scienziati hanno studiato l’utilizzo delle batterie per i motori e sono arrivati infine al motore ad idrogeno: il migliore per rendimento e per minimo inquinamento, perché trasforma le molecole di idrogeno con l’ossigeno in acqua. Fare il pieno “prende lo stesso tempo che caricare benzina o diesel. Ma la cosa più importante è che la produzione di idrogeno si ottiene al meglio vicino ad una centrale ad energia idraulica o ad un impianto ad energia solare o eolica, senza dover importare materiali rari e costosi! Risultato “energia pulita Italiana”, meglio ancora “Ossolana” – le centrali idroelettriche furono costruite dal 1921 in avanti - dove acqua e sole non mancano.

Con camion che usano questa tecnologia, l’idrogeno viene trasportato dove si trovano le attuali pompe di benzina/diesel. Quindi con pochi investimenti si assicurano posti di lavoro e si fa molto per l’ambiente!

Walter Finkbohner - 10 giugno 2019